Padova: leggendo i messaggi della figlia sullo smartphone, scopre che si vende

In seguito a dei messaggi alquanto compromettenti letti sul cellulare della figlia, la madre scopre che la figlia 15enne si prostituiva; ora è in una comunità protetta per l'aiuto di cui ha bisogno.

Padova: leggendo i messaggi della figlia sullo smartphone, scopre che si vende

Avere uno smartphone può andare incontro sia a momenti positivi che negativi, venendo a conoscenza di fatti e di episodi che non avresti mai voluto sapere, soprattutto se sei un genitore. Una madre, controllando il cellulare della figlia 15enne, ha scoperto messaggi dubbi e che la figlia si prostituiva. Scopriamo come sono andati i fatti.

La madre, proprio controllando lo smartphone della figlia 15enne, all’epoca dei fatti, ha letto le varie conversazioni riguardanti gli appuntamenti, ma anche il prezzo di ogni rapporto. In base alle notizie riportate da Padova Oggi, i fatti risalgono alla primavera estate del 2021 con la ragazzina che aveva 15 anni, mentre oggi di anni ne ha 17 e si trova in una comunità protetta.

Una baby escort che si vendeva con incontri programmati in chat del valore di 50-100 Euro. In seguito alla lettura di questi messaggi, la madre ha immediatamente contattato le forze dell’ordine che sono intervenute. Una 15enne che ha già alle spalle altre problematiche. I clienti sono già stati identificati e nel mese di aprile saranno davanti al gip di Venezia in quanto accusati di favoreggiamento alla prostituzione minorile.

I clienti avevano un’età compresa tra i 22 e i 49 anni. Tutto ha inizio nel maggio del 2021 quando la madre legge i messaggi sullo smartphone che la figlia ha lasciato sul tavolo della cucina. Sono messaggi che parlano di prezzi di modalità degli incontri con le prestazioni pubblicizzate direttamente online.

La donna fa una foto dei messaggi inviandoli alla polizia postale che riesce a individuare l’uomo con il quale la ragazzina aveva iniziato una chat. La 15enne si era iscritta a questi siti soltanto da un paio di giorni sotto falsa identità e dichiarando di avere 18 anni. Gli incontri avvenivano sia in albergo, ma anche a casa dei clienti con la cliente che percepiva fino a 100 Euro.

I colpevoli rischiano ora un processo e una condanna dai 6 ai 12 anni.

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