L’assenza da scuola è stata piuttosto lunga e dopo permanenza all’ospedale, chemioterapia, visite ed esami continui, finalmente da settembre un bambino leucemico di Veggiano (Padova) è tornato sui banchi di scuola. La leucemia, dopo un anno di lotte, pare si stia arrendendo. Con la mascherina permanente sulla bocca, con la fatica che porta con sé per essere immunodepresso e curato con farmaci chemioterapici, il bambino si è presentato con entusiasmo in classe, tra i compagni e le maestre.
Luca, un nome di fantasia, frequenta la scuola elementare del paese, Veggiano, può continuare la sua battaglia da vincente solo se nella sua classe i compagni sono tutti vaccinati. Se così non fosse per il bambino sarebbe a rischio: “Sicurezza per mio figlio vuol dire essere in classe tutti bambini vaccinati”, lo spiega la mamma in apprensione, perché pur avendone fatto richiesta alla scuola, parlando più volte con il preside e con il vicepreside, fin da settembre, ancora non ha avuto risposte, poiché – ha dichiarato la donna – “la scuola non è tenuta a garantire una classe di bambini vaccinati per mio figlio, perché in base alla legge, mi dicono loro, per quest’anno scolastico non è previsto questo accorgimento“.
Non arresa la mamma di Luca ha chiamato anche l’ufficio vaccini dell’Usl, che l’hanno rassicurata dicendo che per una risposta bastava telefonare alla dirigente scolastica. Ma così non è stato. Dopo dell’Uls la donna ha cercato, senza risultato, l’appoggio del Sindaco. Ora è disperata e afferma: “Mio figlio trascorrerà un anno scolastico in una situazione di pericolo e in cui si sentirà emarginato, fatto in parte evitabile, se ci fosse la volontà di andare incontro a chi ha una malattia così debilitante: ci sentiamo lasciati soli“.
La legge è chiara: entro il 31 ottobre va presentata l’autocertificazione o la prenotazione dei vaccini che devono essere fatti entro il 10 marzo. L’articolo 4, a favore di Luca, afferma che se in classe c’è un bambino immunodepresso tutti gli alunni devono essere vaccinati. La mamma di Luca si sentirebbe tranquilla sapendo che i compagni di classe del figlio sono tutti vaccinati. Dello stesso parere è l’oncologa che segue il piccolo Luca resasi disponibile a parlare con genitori della classe e con il preside della scuola.
L’istituto scolastico di Veggiano ha comunicato di aver inoltrato la richiesta all’Usl qualche giorno fa e, purtroppo, per quest’anno scolastico non si può fare nulla. La mamma di Luca non sa più cosa fare, a chi rivolgersi per ottenere ciò che qualsiasi bambino nella situazione del suo dovrebbe avere: “il diritto all’istruzione e il diritto alla salute“.