La denuncia arriva tramite Facebook, direttamente dalla Lega, il partito del sindaco Bitonci. Siamo a Padova, e il Carroccio denuncia una violazione della Legge Mancino per… razzismo al contrario. E’ stata proprio la giunta di Bitonci a denunciare il fatto: una parrucchiera immigrata, infatti, avrebbe dei tariffari diversi per bianchi e neri, con dei prezzi più convenienti per questi ultimi. Gloria, questo il nome della parrucchiera, gestisce un esercizio in via Niccolò Tommaseo, nei pressi della stazione di Padova.
Proveniente da un Paese dell’Africa subsahariana, Gloria distingue di fatto i clienti in base al colore della loro pelle. Arrivati nella bottega di via Tommaseo, gli agenti della polizia municipale hanno sequestrato il listino prezzi, regolarmente affisso alla parete, sul quale si può notare la differenza di listino tra white e black, termini che si riferiscono appunto al colore della pelle del cliente. Si tratta proprio di due categorie distinte, con prezzi più bassi per la categoria black.
Ad esempio, il taglio costa 10 euro se sei bianco e 6 se sei nero, oppure la barba costa 5 euro se white, 3 euro se black, e così via. Attraverso la pagina Facebook ufficiale del sindaco Massimo Bitonci, l’assessore comunale Fabrizio Boron e il presidente del Consiglio comunale Roberto Marcato hanno pubblicato un video per spiegare la spiacevole situazione: “Questo è razzismo, noi siamo contro il razzismo, chi difende questo stato di cose è razzista”, scrive Boron, che prosegue: “Padova, no Apartheid“.
Intervistata dal Mattino di Padova la diretta interessata, Gloria, che si difende dalle accuse affermando che “Non è razzismo, faccio pagare di meno i neri perché come clienti hanno meno pretese e con loro finisco prima il lavoro“. Non una questione di pelle, quindi, ma una questione prettamente di tempo di lavoro che, a quanto afferma Gloria, è minore per quel che riguarda i neri. Attendiamo gli sviluppi della vicenda.