Don Marino Ruggero, l’attuale parroco di San Lorenzo, Albignasego alle porte di Padova, si è schierato per la legittima difesa, non riconoscendosi in quel “porgi l’altra guancia” suggerito da Gesù nel Vangelo, quando le persone sono esasperate da furti e rapine.
Il sacerdote ne è tanto convinto che questa settimana ha dato come titolo al foglietto parrocchiale “Caro ladro, io mi difendo“. Il foglietto ha lo scopo di tenere informata la popolazione sulla vita della parrocchia e di dare qualche spunto per la vita.
Il caso
“Caro ladro, io mi difendo“, un titolo suggerito a don Marino da fatto di cronaca di fine febbraio 2019; don Antonio Mandrelli, dopo l’ennesimo furto si è detto pronto a metter mano alla carabina. Il sacerdote 73enne, parroco a Santa Maria delle Grazie di Castelfranco di Pietralunga, in provincia di Perugia è a favore della legittima difesa perchè secondo lui chi entra senza permesso o invito si può considerare un ladro o un assassino.
A questo sacerdote, esasperato dai malviventi, don Marino esprime vicinanza pur riconoscendo che ciò non è in sintonia “con il “porgi l’altra guancia” o “ama il tuo nemico” o “perdona sette volte sette”, ma è convinto anche che “la pazienza possa avere un limite” oltre questo limite la situazione può farsi pesante o insostenibile, ecco perchè è meglio fare qualcosa prima.
Gli esempi che don Marino porta, per sostenere il suo rifiuto, sono scenari sconcertanti: ladri a casa o in negozio, violenza e violenze, assassini, ma anche l’impotenza del pronto intervento di polizia o dei carabinieri, l’inefficacia e qualche volta l’assurdità della giustizia italiana che può capovolgere una sentenza.
Il parroco sa già che molti non condividono il suo pensiero e scrive che con queste persone parlerà “solo il giorno in cui pure loro avranno esperienza diretta in casa propria di una rapina, di una violenza o magari di un omicidio di un proprio familiare“. La paura – riconosce ‘Marin che rugge‘, come ama firmarsi il sacerdote -, può portare alla giustizia “fai da te“.