Da due giorni l’immunologa e scienziata Antonella Viola, direttrice dell’Istituto di Ricerca Pediatrica “Città della Speranza”, con sede a Padova, è sotto scorta in quanto ha ricevuto una busta che conteneva un proiettile. La missiva, inviata quasi sicuramente da esponenti del mondo No-Vax, conteneva una lettera con cui si avvisava la dottoressa di scostarsi dalle posizioni favorevoli alla somministrazione dei vaccini anti Covid ai bambini, altrimenti “spareranno a me o alla mia famiglia”, così si leggeva nella lettera. La scienziata, da sempre in prima linea nella lotta alla pandemia, è sconvolta da quanto avvenuto.
In un suo post sui social ha dichiarato che voleva in un certo senso tenere la notizia riservata, ma la stessa è stata poi ripresa dai media. “Sì, confermo di aver ricevuto una busta contenente una lettera di minacce ed un proiettile” – così scrive la Viola nel post. L’esperta padovana è impegnata in questo periodo, come la gran parte dei sanitari, a sensibilizzare i genitori dei bambini circa la vaccinazione anti Covid. A ricevere in mano la lettera sarebbe stata una collaboratrice della Viola.
Antonella Viola: “No-Vax sanno solo odiare”
“Questi sono i no-vax che sanno solo odiare, rifiutare logica e leggi, creare tensione e violenza” – così ha spiegato Antonella Viola nel suo post. La situazione personale della scienziata è stata definita seria e pericolosa, per questo le forze dell’ordine, in particolare i carabinieri, hanno deciso di assegnarle una scorta.
Da due giorni la Viola è scortata da due militari dell’Arma. “Sono incazzata con chi strizza l’occhio a certa gente, a chi mette in dubbio la nostra serietà e libertà da qualunque condizionamento. Ma continuerò a fare del mio meglio per dare voce alla scienza e parlare a chi vuole ascoltare. Sempre guidata da etica, responsabilità e amore” – così ha continuato Antonella Viola nel suo post.
Nelle prossime ore si potranno conoscere forse ulteriori particolari sulla vicenda in questione, che vede ancora una volta coinvolta una scienziata al servizio della comunità. I carabinieri e l’autorità giudiziaria hanno già avviato le indagini al fine di trovare i responsabili della lettera minatoria.