Padova: assoluzione definitiva per don Gino Temporin

La Corte di Cassazione ha reso definitiva l’assoluzione del Tribunale di Padova: il fatto non sussiste. La Diocesi di Padova, con una nota, ha reso pubblica la notizia.

Padova: assoluzione definitiva per don Gino Temporin

Respiro di sollievo per don Gino Temporin e per tutta la Diocesi di Padova. Dopo dieci anni di ingiusta sofferenza, finalmente ieri, mercoledì 6 novembre 2019, è stata pronunciata, in modo definitivo, dalla Corte di Cassazione, la sentenza assolutoria del Tribunale di Padova, confermata anche dalla Corte di Appello di Venezia. Il fatto che aveva messo a dura prova il sacerdote non sussiste.

Il presbitero diocesano, allora rettore del Seminario Minore di Padova, don Gino Temporin, era stato “accusato di violenza sessuale nei confronti di un suo allievo“, si legge in agensir.it. Tutto era cominciato nel 2009, quando un giovane avrebbe raccontato alla psicologa che cinque anni prima, quando di anni ne aveva 13 e si trovava in seminario, aveva subito violenza.

Nonostante l’integrità del sacerdote fosse una cosa condivisa da tutti, la prassi prevedeva di approfondire le affermazioni del giovane. Dopo dieci anni, finalmente, la vicenda può dirsi conclusa. Durante tutto il percorso di chiarificazione dei fatti, don Gino Temporin è stato assistito dall’avvocato penalista Paolo Marson.

La nota della Diocesi di Padova

La nota diffusa dalla Diocesi di Padova afferma “come Chiesa di Padova abbiamo seguito – certo con trepidazione, ma con fiducia e con vicinanza a don Gino Temporin – la vicenda e i tempi della lunga procedura giudiziaria“. Conoscendo il sacerdote, la Chiesa di Padova è sempre stata convinta che i fatti non avessero alcuna sussistenza e che don Gino fosse innocente, cosa confermata ieri, anche giuridicamente e in modo definitivo.

La nota continua descrivendo gli anni delle false accuse come tempo di fatica per l’ex rettore del Seminario, don Gino, che si è mostrato capace di viverli sempre con serenità interiore e nella fiducia, come anche tutta la Chiesa padovana. La “sentenza restituisce, anche pubblicamente, piena dignità a un uomo, a un prete, a un educatore, ma anche a un’istituzione formativa così importante come il Seminario minore“, conclude la nota con carattere evidenziato.

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