La nuova idea del sindaco di Padova Massimo Bitonci al fine di rendere Padova più dignitosa e pulita, si chiama “Dissuasori anti-sdraiati“. Questa nuova idea riprende ancora le panchine, questa volta quelle di piazza Garibaldi e su ognuna sta facendo porre dei braccioli nel mezzo non per far trovare un sostegno alle braccia mentre si legge il giornale, ma per dissuadere i mendicanti dall’idea di sdraiarsi che, ora, diventerebbe impossibile. Precisa il Sindaco: “... ogni panchina ne avrà due. In questo modo impediremo i bivacchi degli sbandati ma consentiremo alle persone perbene di sedersi“.
Altri dissuadori, chiamati “Dissuasori anti-bivacco“, li troviamo nei pressi della stazione ferroviaria, nel cavalcavia Borgomagno dove una rete separa la pista ciclabile dalla pedonale in modo che il muretto non faccia più da panchina a chi spesso si trova in quella zona non di passaggio, ma per fermarsi a chiacchierare lasciando, spesso, tutt’intorno bottiglie, cartacce e cicche di sigaretta.
Ho visto crescere un’altra idea di dissuadori in passato, anzi l’ho vista estirpare: le panche nell’area verde di via Bressan all’Arcella da un giorno all’altro sono sparite. E’ vero che tutta l’area era diventata un’immondezza, è vero che gli operatori ecologici non riuscivano più a starci dietro tanto era il lavoro che ogni mattina dovevano fare. Ma è vero anche che chi oggi volesse fermarsi, negli attimi vivibili dell’ambiente ora non ha più una panca su cui poggiarsi.
A Padova siamo ricchi di “Spuntoni anti seduta” (chiamati anche “Barriera” anti-extracomunitari, sono delle lamiere ondulate) inseriti nei punti strategici della Città quali stazione e zone circostanti. Ogni tanto nasce un’invenzione e un nome nuovo.
Le panche con i braccioli sono l’ultima iniziativa del Comune sollecitato anche dai negozianti e dagli abitanti dell’area circostante piazza Mazzini a risolvere il problema legato a schiamazzi, pulizia portando a uno stato di abbandono la piazza. Già qualcuno si chiede se sarà una iniziativa risolutiva. L’estate sta avanzando e anche all’ombra di un albero si sta bene. Altri muretti attendono chi cerca nel luogo comune una “casa”.