Tre comunità alloggio per disabili e anziani nel comune di Pachino, in provincia di Siracusa, sono state sequestrate nell’ambito di una vasta operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Noto e dal Nas di Ragusa, che ha portato all’arresto di 12 persone.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Siracusa, ha evidenziato gravi situazioni di trascuratezza e condizioni di vita inadeguate nei confronti di persone fragili ospitate nelle strutture. I titolari e alcuni dipendenti sono accusati di aver sottoposto i degenti a trattamenti inappropriati, sia sul piano fisico sia verbale, oltre a pratiche sanitarie irregolari, con conseguenti rischi per la loro salute.
Le indagini sono partite da alcune segnalazioni di cittadini preoccupati per le condizioni in cui versavano gli ospiti di una delle comunità alloggio, specializzata nell’assistenza a persone con disabilità psichiche. Le verifiche hanno confermato che le condizioni igienico-sanitarie e assistenziali risultavano carenti, con frequenti episodi di trattamenti non adeguati.
Tra i fatti più gravi emersi, una ragazza con problemi psichiatrici veniva tenuta legata al letto con sistemi di contenzione per tempi ben superiori a quelli necessari, compromettendo anche le funzioni più basilari come l’alimentazione e la possibilità di soddisfare i propri bisogni, con conseguenti disagi significativi. Non solo disattenzioni fisiche, ma anche continue parole offensive e un clima di intimidazione costante per gli ospiti. Gli operatori in servizio agivano con il consenso, e in alcuni casi sotto la direzione, dei responsabili delle strutture.
Inoltre, è stata accertata la somministrazione di farmaci, anche di natura complessa, da parte di personale privo del titolo professionale necessario, esponendo i pazienti a rischi sanitari rilevanti. L’operazione ha portato all’applicazione di sedici misure cautelari: cinque persone sono state collocate in regime restrittivo, sette hanno ricevuto la misura degli arresti domiciliari con divieto temporaneo di svolgere attività di assistenza o gestione in ambito socio-sanitario per 12 mesi, mentre quattro sono sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Le comunità alloggio coinvolte – due delle quali erano già al centro delle segnalazioni – e una terza riconducibile alla stessa cooperativa sono state sottoposte a sequestro preventivo. Dopo il sequestro, i degenti sono stati trasferiti in strutture assistenziali adeguate, per garantire loro un ambiente sicuro e le cure necessarie. Questo episodio mette in luce come, in alcune realtà, la gestione delle strutture socio-sanitarie possa essere orientata più alla massimizzazione del profitto che alla tutela e al rispetto dei diritti di persone particolarmente vulnerabili. Le indagini proseguiranno per approfondire tutte le responsabilità e per prevenire il ripetersi di simili situazioni, sottolineando l’importanza di un controllo rigoroso e di una gestione trasparente e rispettosa di tutti i servizi rivolti agli anziani e alle persone con disabilità.