Ossa sepolte in giardino: una scoperta che riapre un mistero lungo sei anni

Nuove analisi riaprono il misterioso caso di Vito Mezzalira, il postino scomparso sei anni fa a Gorizia, dopo il ritrovamento di resti umani nel giardino della sua abitazione condivisa con la compagna, ora indagata insieme a un familiare.

Ossa sepolte in giardino: una scoperta che riapre un mistero lungo sei anni

La provincia di Gorizia torna al centro della cronaca per una scoperta che potrebbe finalmente chiarire uno dei casi più enigmatici degli ultimi anni. Nel giardino di una villetta a Lucinico, appartenuta a Vito Mezzalira, postino scomparso nel 2019, sono stati rinvenuti alcuni resti compatibili con ossa umane e frammenti di indumenti.

La scoperta, avvenuta nel corso di un sopralluogo della polizia scientifica, è stata subito collegata alla misteriosa sparizione dell’uomo, rimasta fino ad oggi senza spiegazione. Secondo le prime ricostruzioni, i resti sarebbero stati trovati all’interno di un sacco di plastica nascosto in un vecchio pozzo situato nel terreno della casa che Mezzalira condivideva con la compagna, Mariuccia Orlando.

I rilievi sono ora al vaglio dei laboratori di Medicina Legale di Trieste, incaricati di determinare se quei reperti appartengano effettivamente al postino scomparso. Solo il confronto del DNA potrà fornire certezze, ma l’ipotesi che si tratti proprio di Mezzalira si fa sempre più concreta, vista la coincidenza del luogo e delle circostanze.

Il mistero della scomparsa di Vito Mezzalira La vicenda risale a circa sei anni fa, quando Vito Mezzalira scomparve improvvisamente senza lasciare tracce. Le ricerche dell’epoca non portarono a nessun risultato concreto, e la sua assenza venne spiegata, secondo la compagna, con una presunta fuga all’estero motivata da problemi economici. Tuttavia, quella versione non convinse mai del tutto la famiglia, in particolare la sorella dell’uomo, che negli anni ha continuato a chiedere chiarimenti e a segnalare incongruenze. Le nuove scoperte hanno riaperto un’indagine che sembrava destinata all’oblio.

La posizione di Mariuccia Orlando è ora al centro dell’attenzione degli inquirenti: la donna risulta infatti indagata non solo per presunto occultamento di resti umani, ma anche per truffa, poiché avrebbe continuato a riscuotere la pensione del compagno anche dopo la sua scomparsa. Insieme a lei, risulterebbe coinvolto anche il fratellastro Moreno Redivo, su cui pende un’indagine parallela. 

L’avvocato di Mariuccia Orlando, Giovanni Di Lullo, ha invitato alla prudenza, ricordando che non vi è ancora alcuna conferma sull’identità dei resti. “Non sappiamo a chi appartengano quei reperti, e trarre conclusioni affrettate sarebbe ingiusto. Attendiamo gli esiti degli esami e nomineremo un genetista di parte per ulteriori verifiche”, ha dichiarato il legale. Nel frattempo, l’intero quartiere segue con attenzione gli sviluppi di una vicenda che, per anni, ha alimentato dubbi e sospetti. Se le analisi dovessero confermare l’identità di Mezzalira, l’indagine potrebbe prendere una direzione decisiva, restituendo alla famiglia risposte attese da tempo.

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