Orrore a scuola, trovato impiccato nel cortile

Uomo suicida, 44 anni, lascia un messaggio. Ma aveva le mani legate e non si esclude l'omicidio. Effettuata l'autopsia; gli inquirenti stanno vagliano ogni possibile pista

Orrore a scuola, trovato impiccato nel cortile

Le mani legate dietro le spalle e una corda al collo. L‘orrore arriva all’alba e comincia a prendere forma quando il profilo di un uomo si fa più nitido e visibile all’occhio di chi abita accanto alla scuola Cesare Pavese, a Napoli, e aprendo la finestra vede la scena. La sagoma di una persona che resta immobile attira l’attenzione dei passanti, passano i minuti e quel corpo resta immobile al di sotto della scala anti – incendio. In quello stesso momento delle urla squarciano la tranquillità di un martedì mattina. A gridare sono due impiegate dell’istituto scolastico che dopo aver aperto i cancelli si ritrovano davanti il cadavere di un uomo impiccato con il laccio di una tapparella.

La morte e il mistero sono gli elementi che aleggiano sulla tragica fine di Roberto Calenda, 44 anni, elettricista e una vita ai margini che lo aveva spinto, soprattutto in questi ultimi mesi, ad un’ esistenza votata alla emarginazione. Separato e senza fissa dimora, senza amicizie e particolari frequentazioni e un passato senza particolari ombre se si esclude un piccolo precedente legato ad un episodio di ricettazione. La sua vita è terminata nel recinto di una scuola, sul punto più alto della zona collinare, a ridosso di una strada chiamata “strada della morte”, questo perché in quella strada sono avvenuti molti suicidi. Ci sono tutti gli ingredienti del giallo dietro questa macabra scoperta, tanti almeno da indurre gli investigatori a spendere cautela prima di liquidare come suicidio questa morte orribile.

Una scena agghiacciante: l’uomo aveva la corda di una tapparella stretta intorno al collo, e particolare inquietante, entrambi i polsi erano legati con un nastro di plastica nero; in terra c’era uno zaino, una penna e un pacchetto di sigarette sul quale era scritto un messaggio altrettanto misterioso: “E’ tutta colpa del padre”.

Sul posto sono subito giunti gli agenti della Polizia, il medico legale e il magistrato di turno, Ilaria Del Verme, che ha disposto l’autopsia. Sul corpo di Calenda non erano presenti segni visibili di violenza. Ma restano in piedi ancora molti dubbi e alcuni fondamentali interrogativi da sciogliere. Prima bisogna capire se si tratta di suicidio oppure, considerato il fatto delle mani legate, si possa trattare di omicidio; se fosse vera questa ipotesi bisogna capire chi e perché avrebbe commesso questo delitto. Si aspettano comunque i risultati dell’autopsia per accertare se l’uomo fosse sotto l’effetto di qualche tipo di sostanza stupefacente.

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