In queste ore c’è una notizia che sta circolando sui media e sul web.Parlo di una notizia che farebbe rabbrividire chiunque ama i bambini, ha a cuore la loro salute e farebbe l’impossibile per proteggerli.
Purtroppo una bimba di 3 anni, cinese, è stata, suo malgrado, la protagonista di un fatto per il quale la Procura di Roma, alla luce di una denuncia presentata dai genitori della piccola, sta indagando, con un’accusa pesantissima: quella di lesioni volontarie aggravate dall’odio razziale.
La ricostruzione dei fatti
Nel mirino delle indagini della Procura della Repubblica di Roma, coordinate dal pubblico ministero Gabriella Fazi, è finito un maestro di un nido della Garbatella dopo che il padre e a madre della piccola hanno trovato, sul suo corpicino, la scritta, in lettere latine, “Xiu”, che in cinese vuol dire “vergogna”.
Si tratta di una sorta di marchio infamante che sarebbe stato inciso sulla pelle della bambina con uno spillo. Cosa ci potrebbe essere di peggiore? I fatti risalgono al 25 novembre dello scorso anno e se quel segno, per fortuna, in una ventina di giorni è scomparso, non sono scomparsi la rabbia e la sete di giustizia di due genitori che chiedono di sapere cosa sia avvenuto all’interno della struttura e non si può non immaginare il dolore che la bambina ha provato, oltre al gravissimo episodio.
I genitori hanno portato la vittima in ospedale e, da prassi, sono state allertate le forze dell’odine. Il maestro indagato, difeso dall’avvocato Roberto Staro, ha fornito agli inquirenti tutta la documentazione necessaria a provare che, quel giorno in cui è stata segnalata l’incisione, non fosse presente a scuola e che non è stato lui a ferire il corpo della piccola. Quest’ultima è stata ascoltata in un incidente probatorio ma in un primo momento ha dichiarato che sia stato il maestro a farle del maoe, facendo addirittura il suo nome ma poi di lui ne avrebbe parlato solo bene. I magistrati di piazzale Clodio sperano di riuscire ad individuare l’autore della lesione.
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