Ormai è ufficiale: Igor Vaclavic, o Ezechiele Norbert Feher, ha ucciso sia Davide Fabbri, il titolare del Bar Gallo a Riccardina di Budrio (in provincia di Bologna), sia Valerio Verri, la guardia volontaria di Portomaggiore (in provincia di Ferrara).
A confermare questo ci sono le analisi fatte sul DNA, ricavato dalle tracce di sangue all’interno del bar della frazione del Comune in provincia di Bologna e da quelle repertate sul Fiorino rubato a Mezzolara di Budrio che è stato usato da Igor/Ezechiele per la fuga, e incrociate con le impronte digitali di Igor Vaclavic/Ezechiele Norberto Feher.
Gli inquirenti sono anche certi che l’uomo sia ancora nascosto all’interno di quella che viene considerata la zona rossa, un’area di 40 chilometri quadrati di campagne e corsi d’acqua tra le oasi di Marmorta di Molinella, in provincia di Bologna, e di Campotto, in provincia di Ferrara.
Per questo motivo, centinaia di uomini, tra carabinieri e corpi speciali, sono tuttora impegnati, 24 ore al giorni su diversi turni, nelle ricerche atte a stanare il fuggitivo.
Sono in corso anche ricerche parallele alla vera e propria caccia all’uomo, concentrate su eventuali complici – o comunque persone e conoscenti – che possono aver aiutato Igor/Ezechiele a rimanere introvabile.
Tra le varie ricerche, sono state controllate anche le registrazioni dei punti vendita dove sono stati acquistati i generi alimentare e necessari per le cure che sono stati ritrovati all’interno del Fiorino usato da Igor/Ezechiele.
Queste ultime rafforzano l’idea degli inquirenti riguardanti eventuali complici del killer, considerato che quest’ultimo non compare in nessuna delle registrazioni visionate dagli investigatori.
Intanto le forze dell’ordine hanno aumentato il numero di giorni presumibilmente necessari per il ritrovamento di Igor/Ezechiele, comunque rimane la convinzione che presto il killer verrà preso.