Incredibile la notizia che ci arriva da Conegliano Veneto, in provincia di Treviso. I ragazzi dell’Aipd sezione Marca Trevigiana, affetti dalla sindrome di down, hanno a disposizione un weekend all’anno per gestirsi una vacanza in completa autonomia, con la supervisione di un addetto ai lavori. Ebbene: festa rovinata. Un operatore di Trenitalia, infatti, ha deciso di non dare i biglietti ai ragazzi. Il motivo? Sono troppo lenti, e avrebbero bloccato la fila. Questo operatore forse non sa che per i portatori di handicap è prevista dalla legge addirittura la possibilità di saltarla, la fila; e comunque, come sottolineano gli educatori, l’esperienza dei ragazzi è anche nel fare la fila e farsi da soli i biglietti, proprio come tutti gli altri.
Sentite le parole dell’educatrice: “Ogni volta che i nostri ragazzi si presentano a uno sportello c’è il pregiudizio e tutti vogliono parlare con l’educatore, non tengono conto che loro sono perfettamente in grado di capire. La cosa che ci ha lasciati a bocca aperta è, oltre la maleducazione dell’operatore, il fatto che le persone in fila sono passate davanti non curanti della grave discriminazione e hanno proseguito facendo i loro biglietti lasciando i nostri ragazzi in disparte facendo perdere loro il treno“. Un atto di grave inciviltà, che non può e non deve passare inosservato.
Il gruppo, infatti, ha anche perso il treno delle 9.40, ed è stato costretto a prendere quello delle 11. E in tutto questo, Trenitalia cosa ha fatto? “Nulla, non ci hanno nemmeno chiamati per chiederci scusa“, risponde piccata l’educatrice. Che trova la stessa situazione nella successiva stazione di Mestre, cosa ancora più scandalosa. Se teniamo conto del fatto che, per fare i biglietti carta blu, l’unico modo è andare allo sportello, si capisce come in questa situazione, oltre ad un’incredibile ignoranza, ci sia un’atavica disorganizzazione ‘all’italiana’.