L’ex dipendente Ilva Riccardo Cristello prosegue la sua battaglia per riottenere il suo posto di lavoro. L’uomo è stato licenziato dal management dell’ArcelorMittal di Taranto per aver condiviso un post sul noto social network Facebook, invitando tutti a seguire la fiction “Svegliati, amore mio“, con protagonista Sabrina Ferilli.
Il parallelismo del conflitto tra lavoro ed inquinamento ambientale nella miniserie televisiva come a Taranto è del tutto palese. Nella giornata odierna, giovedì 22 aprile, Cristello, accompagnato dalla regista della fiction Simona Izzo, si è recato dinanzi al Ministero per lo sviluppo economico.
La sua speranza era quella di essere ricevuto dal Ministro Giorgetti per far conoscere alle istituzioni l’ingiustizia vissuta e subita. L’operaio racconta di aver perso il posto di lavoro solo per aver pubblicato sulla sua pagina Facebook un appello copiato da una catena wahtsapp. L’azienda per cui lavora ha però ritenuto inopportuno – e non solo – il suo gesto.
Stando a quanto dichiarato da Cristello, l’azienda ha ritenuto il suo post lesivo ed offensivo nei loro riguardi. Dopo un provvedimento disciplinare con sospensione dal lavoro, è arrivata la lettera di licenziamento. La scorsa settimana Cristello aveva incontrato anche il ministro Orlando, sperando di sollecitare una reazione da parte delle istituzioni che non possono rimanere inermi davanti ad un licenziamento per un motivo del genere.
Durante il sit-in organizzato questa mattina davanti al Mise, l’operaio non era solo. Al suo fianco c’erano anche la sceneggiatrice Simona Izzo ed il regista della fiction Ricky Tognazzi, oltre ad altre persone della troupe. Simona Izzo ha lanciato un appello all’amministratore delegato dell’ArcelorMittal: “Una donna ed una madre con più attenzione e senso di giustizia deve ripensare a questa storia“.
La regista ha poi chiesto apertamente la riammissione in servizio dell’operaio. Anche Ricky Tognazzi ha sottolineato come sia ingiusto mettere sul un piatto della bilancia libertà di espressione e nell’altro il lavoro. Altrettando ingiusto mettere sullo stesso piatto salute e lavoro.