Omofobia: sei gay? Te lo scrivo sulla macchina

Nuovo caso di omofobia a Torino. La macchina di un giovane omosessuale torinese è stata sfregiata. La vettura ora porta impressa la colpa del giovane: essere gay.

Omofobia: sei gay? Te lo scrivo sulla macchina

L’omofobia è senza dubbio un male che sta prendendo sempre più piede, soprattutto negli ultimi anni, all’interno della nostra società. Il termine ha il significato, non scontato, di avversione nei confronti di persone omosessuali, bisessuali e transessuali basate sul pregiudizio. Ogni giorno giovani ragazzi omosessuali sono vittime di omofobia e bullismo. Questa è la storia di Stefano Sechi, ragazzo torinese di 24 anni. La sua colpa? Essere gay.

Immaginate di essere un ragazzo che sta facendo sacrifici per comprarsi finalmente la macchina. Magari state facendo persino gli straordinari a lavoro, per permettervela. Una volta comprata, avete quel senso di soddisfazione che dice: “È stata dura, ma ce l’ho fatta!”. Ma poi, un bel giorno, vi svegliate e la vedete deturpata. Già di per sé questo è un atto vigliacco, ma vedere la propria vettura con su scritto “Fro**o” è un atto omofobo, oltre che vigliacco.

La macchina ora ha inciso quello che è un marchio come lo era nel passato la stella di David sugli abiti degli ebrei. Sulla vettura è stata incisa la sua unica colpa: l’essere gay e quindi diverso agli occhi degli altri. La sua diversità, per i vandali, deve essere immediatamente riconoscibile.

Il dolore di Stefano è stata espresso sui social. Non soffre tanto per la macchina in sé, ma per quello che ha rappresentato: la negazione della libertà di essere se stesso. Il ragazzo dice che quello è stato solo un atto di vandalismo, e non è nemmeno paragonabile a quando lo picchiavano sull’autobus per il solo fatto di essere gay. L’atto vandalico è solo un altro tassello che porta Stefano a chiedersi se è davvero sbagliato il fatto di essere omosessuale.

La sofferenza del giovane 24enne deriva anche dalla televisione, dove ci sono continuamente dibattiti su quali diritti meriterebbero i gay, sul fatto che possano o no essere bravi genitori, o se possano distruggere l’istituzione del matrimonio. La scritta sulla sua macchina è solo il riassunto della sua vita e la sofferenza di migliaia di gay che soffrono a causa dell’omofobia.

Continua a leggere su Fidelity News