Omicidio Toscano, un mese dopo: accoltellato nella sua scuola per un migliaio di euro. Gli inquirenti non sono convinti

Svolta nelle indagini nel delitto di Marcello Toscano. Il docente trovato ucciso da sei coltellate, nel cortile della scuola di Melito in provincia di Napoli, dove insegnava. Il bidello sospettato dell'omicidio, sotto torchio da un mese, ha ammesso tutto.

Omicidio Toscano, un mese dopo: accoltellato nella sua scuola per un migliaio di euro. Gli inquirenti non sono convinti

Solo 1400 euro, il valore della vita umana. Questa è la somma che il professor Marcello Toscano, 64 anni, avrebbe prestato ad un collaboratore scolastico della scuola Marino Guarano di Melito, in provincia di Napoli. Il movente che avrebbe scaturito l’assassinio a coltellate del professor Toscano.

Ritrovato il 27 settembre scorso senza vita, alle 22.30 nel cortile della scuola, dove insegnava. I parenti della vittima, ne avevano denunciato la scomparsa poche ore prima. Dopo che l’auto del docente, viene segnalata ancora parcheggiata nei pressi della scuola Guarano, i carabinieri setacciano l’edificio. Il cadavere di Marcello Toscano viene ritrovato nel cortile martoriato da sei coltellate, nascosto da una siepe, accanto alla guardiola del custode.

Giuseppe Porcelli, collaboratore scolastico che era già stato sentito dagli inquirenti, ad un mese dall’omicidio di Marcello Toscano sembra aver ceduto agli interrogatori degli inquirenti, ammettendo che il movente è di natura economica. Porcelli sostiene di aver restituito quel prestito. Avrebbe utilizzato un coltello, per assassinare l’insegnante, che a suo dire ha trovato in un armadio nella scuola. Questo forse spiegherebbe perchè non ci sono immagini dell’agressore, nei filmati delle telecamere di sorveglianza. Porcelli sapeva come eluderle.

I carabinieri, non sono convinti della casualità del gesto. Ci sono zone d’ombra su cui è necessario fare luce. Inizialmente le indagini per l’omicidio di Marcello Toscano erano state rivolte ad ambienti estranei alla scuola. Il cugino del professore, il giornalista Marcello Curzio, parlò di delitto di una violenza inaudita: “In tanti anni di carriera giornalistica non ricordo un delitto così efferato, a coltellate”. Aveva denunciato la latitanza dello Stato, in una situazione di degrado che proseguiva a Melito. Tanto da far ipotizzare, che l’aggressione sia scaturita da un pestaggio, finito male, dovuto all’attività di Toscano come consigliere comunale.

In un post su Facebook Curzio aveva scritto che il cugino era stato ammazzato come un cane: “L’hanno ammazzato come un cane nel cortile di una scuola della Repubblica Italiana nella tarda mattinata di un anonimo martedì di fine settembre… Cronache da Melito dove si muore senza un perché”.

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