Omicidio-suicidio nel Trevigiano: 80enne spara alla nuora e poi si suicida

Terribile omicidio-suicidio ieri a Visnadello di Spresiano, in provincia di Treviso. Un 80enne ha sparato ala nuora per poi togliersi la vita. Alla base di questo terribile gesto, antichi dissapori tra idue.

Omicidio-suicidio nel Trevigiano: 80enne spara alla nuora e poi si suicida

Doveva essere una giornata di festa quella di ieri, eppure non è stato così a Visnadello di Spresiano, comune in provincia di Treviso dove un pensionato 80enne è stato ritrovato morto nel capanno degli attrezzi, con accanto un fucile da caccia regolarmente detenuto, e poco distante, riverso in giardino, il cadavere della nuora. 

L’ipotesi più accreditata è che si tratti di omicidio-suicidio, per antichi dissapori tra i due e la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata un’accesa discussione legata all’abbaiare dei cani dell’uomo che stavano probabilmente infastidendo la donna. Ma quella discussione ha preso rapidamente una terribile piega, fino alla morte dei due. 

Le prime ricostruzioni 

Un passante e un vicino, sentendo le urla e gli spari, hanno immediatamente allertato il 112 e gli operatori del 118 attorno alle 18:30 di ieri 2 giugno. Sul luogo della tragedia, via 24 marzo, giacevano i corpi delle due vittime Lino Baseotto, 80 anni e Bruna Mariotto, 50 anni, rispettivamente suocero e nura.  Sembra che i due avessero litigato in mattinata a causa dell’abbaiare dei cani dell’anziano. La donna avrebbe chiesto al suocero di zittire i propri cani da caccia….cosa che avrebbe alimentato un’accesa discussione, culminata con l’uccisione di Bruna e con il suicidio del Mariotto.

La donna è stata fatalmente colpita mentre stendeva i panni, mentre l’uomo si sarebbe suicidato, premendo il grilletto nel capanno degli attrezzi. Il personale del 118, giunto sul posto, non ha potuto far altro che accertare il decesso. Sul luogo della tragedia sono accorsi i carabinieri per gli accertamenti tecnici sulla vicenda, il comandante della compagnia di Treviso il tenente colonnello Magistris, assieme ai militari della stazione locale e al magistrato di turno, Daniele Brunelli.

Sono stati interrogati parenti e amici anche se il movente sempre già noto, ricondubile a prolungati diverbi, nel corso degli anni, tra le due vittime che hanno portato ieri, proprio nel giorno della Festa della Repubblica, a questo triste epilogo. Una storia che ha lasciato sgomenta e incredula l’intera comunità, in cui non si erano mai verificati eventi così sconvolgenti. 

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