Omicidio Roberta Siragusa: i legali di Pietro Morreale rinunciano a difenderlo. Oggi l’autopsia

Sono passati 10 giorni dall'omicidio di Roberta Siragusa e, mentre le indagini proseguono, i legali del Morreale hanno rinunciato alla difesa del 19enne, accusato di aver barbaramente ucciso la sua fidanzata.

Omicidio Roberta Siragusa: i legali di Pietro Morreale rinunciano a difenderlo. Oggi l’autopsia

Giuseppe di Cesare e Angela Barillaro, avvocati di Pietro Morreale, hanno rinunciato al mandato difensivo de giovane, accusato di aver barbaramente ucciso la fidanzata 17enne Roberta Siragusa. La decisione è stata comunicata dai due legali al Tribunale di Termini Imerese. Il nuovo legale del Morreale è Gaetano Giunta, del foro di Catania.

Intanto le indagini sull’omicidio di Roberta vanno avanti e, proprio oggi pomeriggio, 2 febbraio, alle 15, è prevista l’autopsia sul corpo della vittima presso l’istituto di medicina legale del Policlinico di Messina. Presenzieranno i consulenti scelti dalla nuova difesa del Morreale e quelli della parte offesa, scelti dagli avvocati Sergio Burgio e Giuseppe Canzone. Al termine dell’autopsia, la salma verrà consegnata ai familiari per i funerali.

Le contraddizioni e gli indizi che fanno convergere verso il Morreale

Sono passati 10 giorni dall’atroce delitto di Caccamo, con il Morreale che, la mattina di domenica 24 gennaio, si è presentato assieme al padre ai carabinieri per far ritrovare il corpo della fidanzata, dicendo di non essere stato lui ad ucciderla. 

Secondo la versione del 19enne, la ragazza si sarebbe appiccata il fuoco da sola, per poi gettarsi nel burrone, dove è stata trovata carbonizzata, cadavere, con i pantaloni abbassati e la testa rasata. Secondo le ricostruzioni delle indagini fatte finora, le cose sembrerebbero essere andate diversamente, in quanto Roberta sarebbe stata brutamente picchiata, uccisa e infine bruciata per cancellare ogni traccia del femminicida.

E poi ci sono troppi elementi, troppe incongruenze, nelle testimonianze del Morreale e dei suoi genitori che cozzerebbero con i riscontri sugli spostamenti della coppia la notte della morte della ragazza e con i video delle telecamere di sicurezza che hanno ripreso Pietro passare ripetutamente nei pressi del luogo in cui, l’indomani, avrebbe fatto ritrovare ai carabinieri il cadavere della sua fidanzata .Tutte queste contraddizioni inducono, chi indaga, a concentrare le attenzioni e i sospetti proprio su Pietro Morreale.

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