Omicidio Elisa Ciotti: ex marito condannato a 24 anni di carcere

Il giudice della Corte d'Assise d'Appello ha condannato Fabio Trabacchin a 24 anni di carcere per l'omicidio dell'ex moglie Elisa Ciotti. Il 37enne, che ha confessato il delitto, è ritenuto responsabile di averla uccisa a martellate in casa.

Omicidio Elisa Ciotti: ex marito condannato a 24 anni di carcere

Nella serata di ieri, 22 ottobre, nell’ambito del processo che si è celebrato davanti alla Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Latina, è arrivata la sentenza: Fabio Trabacchin è stato condannato a 24 anni di carcere per l’omicidio della ex moglie Elisa Ciotti.

Il giudice ha ritenuto il 37enne responsabile di omicidio aggravato e lesioni per averla uccisa a martellate in testa il 10 luglio del 2019 a Cisterna di Latina, lasciando la sua bimba di 10 anni sola con la mamma morta. Lo scorso marzo, la perizia psichiatrica ha giudicato l’imputato capace di intendere e di volere, lucido in sè quando ha compiuto il delitto, quindi in grado di affrontare il processo.

La sentenza

La sentenza è stata letta in aula alle 17 di ieri, venerdì 22 ottobre, dopo cinque ore di camera di consiglio. L’imputato è stato assolto dal reato di maltrattamenti ma a suo carico c’è anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, interdizione legale e sospensione dalla potestà genitoriale per la durata della pena. La Corte ha inoltre accordato una provvisionale di 200mila euro alla figlia della vittima e di 25mila euro ciascuno alla madre, al fratello e alla sorella di Elisa Ciotti rappresentati dagli avvocati Maddalena Di Girolamo, Flaviana Coladarci e Aurelio Cannatelli.

Durante la mattinata c’erano stati gli interventi degli avvocati difensori Luca Melegari e Fabrizio Mercuri che hanno cercato di ridimensionare le accuse a carico del 37enne per il quale il pubblico ministero Andrea D’Angeli aveva chiesto una condanna a 25 anni di carcere per omicidio volontario aggravato, maltrattamenti e lesioni.

La difesa ha sottolineato come l’uomo non abbia fatto nulla per nascondere l’uccisione della moglie, rendendo rintracciabili abiti e scarpe macchiate del sangue della vittima e consegnandosi ai carabinieri senza opporre alcuna resistenza. A conclusione dei loro interventi, i legali dell’uomo hanno chiesto l’assoluzione per l’accusa di maltrattamenti e il riconoscimento delle attenuanti proprio alla luce del suo comportamento.

L’omicidio

Elisa Ciotti è stata uccisa all’interno della sua abitazione, nel quartiere San Valentino, dove viveva insieme a sua figlia. Lei e il Trabacchin si erano da poco separati ma continuavano a vivere insieme perchè lui non aveva un posto dove andare ed Elisa gli aveva concesso di rimanere in casa, finchè non si fosse trovato un’altra sistemazione.

La notte in cui Elisa è morta, la coppia aveva litigato. Trabacchin ha afferrato un martello e l’ha colpita alla base della nuca, uccidendola. In seguito è uscito di casa ed è andato a lavoro.Rintracciato dalle forze dell’ordine, ha confessato l’omicidio. E’ stata la figlia, che dormiva nell’altra stanz,a a trovare il cadavere della donna, chiamando un parente per dirgli che la madre non si svegliava.

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