Obbligo di Green Pass Covid a lavoro: protestano i portuali a Trieste e Genova

Più di un migliaio di persone si è radunato questa mattina all'esterno del porto triestino per protestare contro l'entrata in vigore dell'obbligo del Green Pass Covid sul posto di lavoro. La manifestazione era stata già annunciata, accessi non bloccati.

Obbligo di Green Pass Covid a lavoro: protestano i portuali a Trieste e Genova

Di fatto il porto oggi non sta funzionando”. Queste sono le prime parole di Stefano Puzzer, leader e portavoce del Coordinamento lavoratori portuali di Trieste. Da questa mattina all’alba, infatti, davanti allo scalo friulano è cominciata la protesta dei lavoratori contrari all’obbligo del Green Pass sul posto di lavoro. I varchi, dobbiamo precisare, non sono stati bloccati del tutto e chi non vuole aderire alla manifestazione potrà entrare liberamente a lavoro. Ma sarebbero già un migliaiaio le persone che si sono radunate davanti al Varco 4.

Alcune persone sono portuali che lavorano nello scalo, ma ci sarebbero anche tante persone esterne che non sono lavoratori del porto. Il coro è unanime: abolire l’obbligo del Green Pass sul posto di lavoro, non soltanto nei porti. Fino a questo momento l’accesso allo scalo è stato garantito, ma Fanpage informa che molti camion che arrivano da oltreconfine si scoraggiano per la folla davanti al varco e tornano indietro. Ciò potrebbe causare anche difficoltà nei trasporti. 

Disagi anche a Genova

A Trieste si sono quindi verificati già i primi disagi, anche se per il momento sembrano molto più contenuti rispetto a quanto previsto. Ma i lavoratori No Green Pass stanno protestando anche a Genova, dove alcune decine di lavoratori hanno bloccato le operazioni portuali al varco Etiopia. Anche qui l’operatività dello scalo sarebbe nulla.

Nello scalo ligure la protesta è scattata in quanto non si è riusciti a ottenere la gratuità dei tamponi per tutti. Per quanto riguarda lo scalo triestino sarebbero nella misura del 40% gli operatori portuali non vaccinati contro il Covid o comunque non muniti di Green Pass. Michele Bussoni, uno dei portuali di Trieste, ha fatto sapere che sono entrate pochissime persone a lavoro. 

Dell’azienda di cui fa parte Bussoni sarebbero entrate soltanto due persone. “Che il porto non funzioni si capisce dalle gru ferme e dal fatto che alcune navi sono state spostate in altri porti” – così ha riferito lo stesso Bussoni. Nella serata di ieri Puzzer aveva riferito che chiunque avesse deciso di entrare avrebbe potuto farlo. La situazione viene costantemente monitorata dalle autorità.

Continua a leggere su Fidelity News