Nove morti al giorno per incidenti stradali in Italia. Ecco le statistiche delle province più pericolose

I dati Aci, registrati nel 2018, confermano 3.334 vittime di incidenti stradali nel periodo considerato. I feriti ammontano a poco meno di 250 mila. Le statistiche evidenziano che le strade dell'Italia non sono sicure e il rischio è sempre dietro l'angolo.

Nove morti al giorno per incidenti stradali in Italia. Ecco le statistiche delle province più pericolose

In Italia, ogni giorno 9 persone perdono la vita in seguito ad incidenti stradali e 665 rimangono ferite. Nel 2019, come registrato dai dati Aci, le vittime ammontano a 3.334 e i feriti arrivano a raggiungere la soglia di 250 mila persone. Nel complesso sono avvenuti 172.553 incidenti causando lesioni, anche gravi, a persone. 

Rispetto al 2017, il numero delle vittime è diminuito (-1,3%) dopo l’aumento confermato nell’anno precedente. Tra le vittime sale il numero dei pedoni (+2%) e dei ciclomotoristi (+17,4%). Tra i morti, i dati più sconvolgenti riguardano i più giovani (tra i 19 e i 24 anni sono cresciuti del 25,4%). I numeri, le dinamiche e le graduatorie degli incidenti stradali sono stati approfonditi a livello nazionale nella trasmissione “I viaggi di Radio24”, dove sono stati esposti i rischi e la prevenzione per mettersi alla guida in maniera consapevole e sicura.

Le province più a rischio: Genova, Bari e Brescia

Attraverso l’analisi delle statistiche elaborati dall’Aci, a livello locale, sono stati individuate le province che hanno registrato un maggior numero di morti della strada tra questi: Genova (in seguito al dramma che ha colpito il Ponte Morandi); Bari e Brescia. Per indice di mortalità, le tabelle sviluppate dall’Aci vedono in testa pure Matera, Foggia, Benevento, Aosta e Vercelli. Invece i dati più bassi sono stati registrati a Modena, Cuneo, Foggia e Trento.

Rispetto al 2010 (periodo in cui si contarono solo 4.090 morti) il calo è stato del 19%, molto distante da quel 50% posto come obiettivo fondamentale dell’Unione Europea per il 2020. Tale missione è stata raggiunta solo da alcune province del Centro-Sud come Agrigento, che in nove anni ha registrato una riduzione del 78% delle vittime. Dati positivi sono stati raggiunti anche nelle province di Taranto, Barletta-Andria-Trani, Campobasso, L’Aquila e Terni.

Il “giorno nero” della settimana è il venerdì, nel quale avvengono più incidenti e nello specifico nella fascia oraria tra le 18 e le 20. Molti dell’avvenuti incidenti sono causati dalla distrazione generata, sempre più frequentemente, dall’utilizzo di dispositivi elettronici come cellulari durante la guida. Inoltre, il mancato rispetto del codice della strada, della precedenza e del limite della velocità, sono cause più frequenti degli incidenti stradali.

Molto rilevante risulta lo stato delle infrastrutture come causa di incidenti. Uno dei casi più drammatici è stato il crollo del Ponte Morandi che rappresenta l’esempio tristemente più eclatante di tale problema. A rendere a rischio la sicurezza nelle strade sono: mancanza della segnaletica, guida in stato di ebrezza, buche mai risanate, e lo stato complessivo delle strade (spesso abbandonante al degrado). I comuni e le province, a causa delle risorse economiche sempre più ridotte, non avviano nessuna attività di manutenzione stradale, cosi il pericolo non viene rimosso e le vite di molti guidatori rimangono sempre a rischio.

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