Un secondo sopralluogo durato cinque ore sul traghetto Norman Atlantic, eseguito in presenza del sostituto procuratore di Bari Ettore Cardinali assieme a un pool di investigatori e a squadra di vigili del fuoco, ha rivelato che, nonostante il rogo sia spento da vari giorni, sono presenti in varie parti del traghetto ancora diversi fenomeni di combustione soprattutto nel garage. La temperatura ancora elevata è stata rilevata dai tecnici con una camera termica e pare che in alcuni locali ci sarebbero più di 180 gradi.
Il magistrato ha anche ricordato che è possibile un trasferimento del relitto a Bari, dove si trova l’autorità giudiziaria che ha in mano il caso, ma aggiunge: “Bisognerà prima verificare se vi siano le condizioni per rimorchiare la nave e se a Bari vi sia la possibilità di accoglierla”. Cardinali ha anche specificato che sono stati controllati le documentazioni e i sistemi di sicurezza e alcuni sommozzatori della polizia hanno anche ispezionato lo scafo per accertare che non vi fossero falle.
Nel corso del sopralluogo di ieri è stata recuperata la scatola nera della nave, e sarà prossimamente esaminata a Bari nei prossimi giorni. Nel frattempo della custodia del Norman si occupa il presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, Hercules Haralambides.
Il comandante della capitaneria, Valente, ha detto: “I vigili del fuoco ci stanno dando una grande mano per salire a bordo. Vorremmo spingerci sia nella parte dell’incendio, ma nei locali ispezionabili, sia verificare le dotazioni di sicurezza e il funzionamento del piano antincendio. All’interno della nave ci sono locali che sono andati completamente distrutti dalle fiamme”.
Continuano le ricerche per i dispersi, e come ha ribadito il sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano, stanno continuando in tutte le nazioni coinvolte. Undici le vittime accertate del naufragio, ma solo nove salme sono state recuperate, mentre due ancora non si trovano. Tra loro c’è anche una minorenne albanese con permesso di soggiorno tedesco, la 15enne Racha Charif.
Proprio ieri sera è stata identificata anche la nona salma che si trova nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, ed è stato accertato che si tratta di Gerasimos Kazantzidis, un autotrasportatore greco. I nomi delle altre sette vittime sono: i due autotrasportatori Michele Liccardo di 32 anni e Giovanni Rinaldi di 34, il sacerdote georgiano 27enne Omar Kartozia, la cittadina turca Havise Savas, i Sasentis Nikolaus Paraschis e Kostantinos Koufopuolos, e anche una donna tedesca, Muller Afroditi.