"Non ho ucciso io Loris. E’ stato mio suocero". Nuovo colpo di scena sul caso

Nuove sconcertanti rivelazioni, quelle rilasciate tramite Twitter, riguardanti il caso dell'omicidio di Loris. La madre ora punta il dito contro il suocero ed ammette che erano amanti.

"Non ho ucciso io Loris. E’ stato mio suocero". Nuovo colpo di scena sul caso

L’indiscrezione, rilasciata via Twitter, della trasmissione televisiva “Quarto Grado” fa accapponare la pelle: Veronica Panariello, accusata di aver ucciso il figlio Loris avrebbe dichiarato che il suocero, Andrea Stival, sarebbe il vero esecutore dell’omicidio del piccolo Loris. Questa è l’ennesima volta che Veronica Panariello cambia versione, ma in passato non aveva mai puntato il dito contro nessuno; adesso, invece, sembra essere crollata e dichiara che questa è la verità: “Andrea Stival era il mio amante, ha ucciso lui Loris con un cavo elettrico“.

Prima di questa agghiacciante rivelazione, la donna era arrivata ad ammettere l’occultamento di cadavere, ma aveva detto che il figlio si era strangolato da solo. Adesso una nuova ritrattazione, rilasciata lo scorso lunedì durante una perizia psichiatrica. Questa perizia è parte integrante della richiesta e l’ottenimento da parte dei legali del ‘rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica‘. Da qualche giorno, quindi, sono arrivati al carcere di Catania un gruppo di consulenti – sette – che dovranno giudicare le condizioni mentali della mamma del povero Loris.

Subito dopo il rilascio di queste nuove dichiarazioni, “Quarto Grado” ha intervistato la compagna del nonno di Loris, adesso accusato da Veronica di essere l’esecutore materiale dell’efferato delitto. La compagna dell’uomo si dichiara tranquilla, affermando che Andrea Stival avrebbe già in passato fornito un alibi completo per il giorno dell’omicidio. In questi giorni è stata archiviata anche la posizione del cacciatore, Orazio Fidone, che aveva ritrovato il corpicino del bimbo, nei pressi del canalone a Santa Croce Camerina.

La figura di Fidone è stata del tutto scagionata; infatti, dall’analisi dei dati del traffico telefonico, si esclude che il cacciatore possa mai aver avuto contatti con la donna, né pregressi né tantomeno prossimi. Inoltre, l’analisi del GPS posizionato nella sua autovettura lo avrebbe del tutto scagionato. Quello che sconvolge l’opinione pubblica è, quindi, la facilità con la quale questa donna riesca a cambiare versione. Non ci resta che aspettare il termine della perizia per conoscere la verità.

Continua a leggere su Fidelity News