Noemi Fiordilino travolta a 20 anni mentre salvava un coniglietto

Noemi Fiordilino, 20 anni, ha perso la vita mentre cercava di salvare un coniglietto, e l’automobilista coinvolto rischia una pena minore a causa di una soglia alcolica inferiore di pochi centesimi, scatenando il dolore e la protesta della famiglia.

Noemi Fiordilino travolta a 20 anni mentre salvava un coniglietto

Noemi Fiordilino, una giovane di 20 anni, ha perso la vita nella notte del 29 marzo mentre tentava di soccorrere un coniglietto in difficoltà lungo la strada a Fenegrò, in provincia di Como. La ragazza era insieme al fidanzato, tornando da una festa di laurea di un’amica, quando hanno notato il piccolo animale in difficoltà.

Il gesto di altruismo ha purtroppo coinciso con l’arrivo di un’auto guidata da Vincenzo Crudo, 33enne del posto, che procedeva a velocità elevata. Il fidanzato di Noemi ha cercato di proteggerla, ma non è stato possibile evitare l’impatto. Crudo si trovava alla guida senza patente, con una gamba ingessata e in stato di ebbrezza, e non si è fermato a prestare soccorso. Nei giorni successivi ha negato il suo coinvolgimento, affermando che l’auto gli era stata rubata e che non fosse lui alla guida quella notte.

Dopo tre mesi, l’uomo ha ammesso la responsabilità e attualmente si trova agli arresti domiciliari in attesa di processo, una condizione che ha scatenato la protesta della famiglia della giovane, ancora scossa e in cerca di giustizia. La sorella Alyssa ha espresso sui social il proprio disappunto per la possibilità che Crudo possa vivere con la propria famiglia e il figlio senza affrontare una detenzione immediata.

Un dettaglio apparentemente minimo ma decisivo riguarda il tasso alcolemico rilevato al momento dell’arrivo dei carabinieri: 1,46, appena sotto la soglia di 1,50 che determinerebbe una pena più severa. Secondo il legale della famiglia, Edoardo Mastice, il tasso reale al momento dell’impatto era molto più elevato, arrivando a 1,80. Questa differenza di pochi centesimi può determinare un divario significativo nella condanna, con possibili anni di differenza e la possibilità di accedere al rito abbreviato e all’affidamento ai servizi sociali se il valore ufficiale rimane sotto la soglia critica.

La vicenda ha acceso un dibattito sul bilanciamento tra responsabilità individuale e rigidità delle soglie legali, soprattutto in casi in cui le circostanze sembrano minime ma hanno conseguenze gravissime.

La famiglia di Noemi, pur nella sofferenza, continua a seguire con attenzione il percorso giudiziario, auspicando che la giustizia riconosca pienamente la gravità della condotta e il valore della vita di una giovane che si era fermata per compiere un gesto di cura verso un animale. Questo episodio sottolinea l’importanza della prudenza alla guida, della responsabilità individuale e dell’attenzione ai dettagli legali che possono influenzare in modo significativo gli esiti dei processi. Nonostante la tragedia, la vicenda richiama l’attenzione sulla necessità di garantire un sistema giuridico equo ma attento alla sicurezza e al rispetto della vita, promuovendo consapevolezza e prevenzione per evitare che simili situazioni possano ripetersi. 

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