A pochi giorni dal decesso di Samuele Del Ministro, vigile del fuoco di Pescia che ha perso la vita a Torino mentre si trovava in servizio a causa di un malore ad appena 50 anni, i No Vax hanno vandalizzato il luogo di sepoltura dell’uomo. All’indomani del funerale del pompiere, sono infatti comparse grandi scritte rosse nel cimitero di Pescia.
Sulla pietra monumentale all’ingresso del campo santo, è stata fatta la scitta: “Samuele non da malore ma da vax ucciso”. Sull’atto vandalico è stata aperta un’indagine dei carabinieri di Montecatini Terme, mentre la vedova Stefania Berti, insegnante presso un istituto tecnico, ha mostrato il suo dissenso sui social.
“Samuele credeva fermamente nella scienza, così come ci credo io“, ha scritto la donna in un post pubblico su Facebook, dicendo che era consapevole “che è l’unica strada percorribile dalle persone razionali e intelligenti di fronte a certi problemi. La superstizione, le false fedi, i fanatismi e la sciocca credulità non gli appartenevano“.
La Berti ricorda che nei mesi del Covid, l’unico pensiero del marito, col quale ha avuto due figli, “non era per se stesso, ma per le tante persone intorno a noi che bisognava proteggere“. Un altruismo che aveva caratterizzato la sua professione come vigile del fuoco, e che “la persona che ha imbrattato il muro del cimitero dove riposa, invece, non ce l’ha. Rivela, di lui, un egoismo e una superficialità che Samu avrebbe disprezzato dal più profondo del suo cuore buono. Gli atti vandalici lo facevano profondamente arrabbiare”.
“Chi ha commesso questo gesto ignobile“, prosegue Stefania, “non solo non conosceva Samu, ma ha infangato il suo ricordo e la sua memoria. Non avrei mai pensato che il suo decesso potesse essere strumentalizzato, tanto meno per una battaglia che non condivido assolutamente e che ci offende in ogni fibra dell’anima“.