Il gip di Milano, Buonamici ha convalidato definitivamente gli arresti e la misura della custodia cautelare in carcere chiesta dai pm nei confronti delle cinque persone bloccate venerdì scorso durante il corteo contro l’expo di Milano conosciuto con il nome di “No Expo” nel centro della città di Milano. Sono stati tutti accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata dall’uso di armi improprie e dal numero dei partecipanti.
Il giudice, accogliendo la richiesta del procuratore aggiunto Romanelli e del pm Basilone, ha quindi disposto il carcere per tutte e cinque le persone. Stando agli atti dell’indagine, gli arrestati per contrapporsi con violenza alle forze dell’ordine durante le devastazioni di venerdì scorso hanno lanciato contro gli agenti anche bottiglie e un grosso masso di cemento. Nel corso degli interrogatori di lunedì i cinque si sono difesi in tutti i modi, sostenendo di non aver partecipato alle violenze e in alcuni casi parlando anche di uno scambio di persona, ma il gip non ha ritenuto credibili le loro versioni.
Il gip, inoltre, ha condiviso la tesi del pm, che hanno inquadrato le singole azioni di resistenza in un contesto di «violenza collettiva» contro le forze dell’ordine. Restano in carcere, dunque, Jacopo Piva, milanese di 23 anni, Heidi Panzetta, residente a Milano e di 42 anni, Anita Garola, milanese di 33 anni, Davide Pasquale, 32 anni di Alessandria e Mirko Leone, 27 anni di Lodi. Nell’atto con cui la Procura ha chiesto il carcere per gli arrestati, da quanto si è saputo, si evidenzia la differenza tra la resistenza detta “classica” di un uomo che si oppone all’intervento delle forze dell’ordine per non farsi identificare o per fuggire e quella che avrebbero messo in atto i cinque, i quali avrebbero aggredito gli agenti con lancio di pietre e l’uso di bastoni. Determinanti sono state anche le registrazioni tramite la video sorveglianza cittadina.