Senza mezzi termini, la signora affacciata dal balcone ha urlato un perentorio: “Sparategli in fronte”. Il riferimento, per contestualizzare il tutto, era ai Black Bloc infiltratisi nel corteo No Expo che stavano devastando la città. Milano, la sua città. E così questa signora, rimanendo affacciata al balcone a guardare lo scempio sotto di sé, proprio non ce l’ha fatta a tenersi le parole dentro.
“Vergogna, siete la vergogna dell’Italia. Sparategli in testa!”. L’augurio della signora, quindi, era che la polizia risolvesse la situazione in questo modo, senza mezze misure. Chiaramente, sono parole da prendere con le pinze. Sfideremmo chiunque a stare affacciati dal proprio balcone e vedere scenari da guerriglia urbana, in quella che ieri era una normale via di Milano. No Expo? La signora probabilmente aveva seri dubbi che questi signori sapessero di che stessero parlando.
Oppure, cosa ben peggiore, in quel momento ha identificato i No Expo proprio con coloro i quali le stavano distruggendo la città, sotto i suoi occhi. Pericolo che, a ben vedere, è diventata una triste realtà per molti italiani. Basta spulciare le bacheche di Facebook e i commenti sotto agli articoli per capire il tenore dei toni e dei giudizi su quello che è successo a Milano il 1° maggio.
La manifestazione, e l’inaugurazione stessa dell’Expo, oltretutto, non sono passati in secondo piano: semplicemente, nella mente delle persone che ha visto queste immagini, non sono mai esistiti. E’ la solita storia di quando un gruppo di violenti riesce a diventare il vero protagonista della scena, rovinando una manifestazione che, condivisibile o meno nei contenuti, aveva tutt’altro scopo. E intanto, questa vecchia signora non ha tardato a diventare il simbolo dell’Italia che non vuole guardare queste scene, mentre chi scende in piazza per un’idea, come al solito, viene additato come violento o, peggio, non considerato neppure.