Nigeria: linciata dalla folla presunta attentatrice

L'assurdo episodio è avvenuto a Bouchi, nel nord-est della Nigeria, in seguito al rifiuto da parte di due ragazze a sottoporsi ai controlli di rito all'ingresso del mercato. La scia di sangue sembra davvero non terminare mai

Nigeria: linciata dalla folla presunta attentatrice

La Nigeria, da ormai diversi anni, è una polveriera pronta ad esplodere da un momento all’altro.
Sono continue le tensioni tra musulmani e cristiani, con questi ultimi che vengono letteralmente perseguitati dai gruppi fondamentalisti islamici, in un connubio tra religione ed economia difficilmente interpretabile.
Quello che si sa di certo è che tante, troppe, sono le vittime di questa assurda situazione, e che la tensione sta ormai salendo alle stelle!

Questa assurda scia di sangue è proseguita stamane, in un mercato del nord-est della Nigeria, dove una donna è stata linciata dalla folla in quanto sospettata di essere un’attentatrice suicida. Il tragico epilogo, infatti, arriva dopo una serie di attentati che, negli ultimi mesi, hanno ucciso centinaia di persone, in un crescendo di follia di cui, purtroppo, non si vede ancora una via d’uscita.

Il motivo che ha fatto scatenare questa assurda barbarie secondo Vendor Mohd Amadu, un commerciante presente sulla scena del delitto, è stato il rifiuto da parte della vittima e di una sua amica a sottoporsi ai controlli di rito all’ingresso del mercato, suscitando da subito forti sospetti sulle due da parte della folla. Per motivi ancora imprecisati, la situazione sarebbe poi degenerata, sfociando in questo assurdo linciaggio che ha portato alla morte una delle due sfortunate ragazze.

Non si sa, al momento, se la vittima del linciaggio avesse addosso cariche esplosive pronte a detonare, né si conoscono le sorti della sua amica che, però, è riuscita a sfuggire al linciaggio ‘grazie’ all’arresto da parte delle forze dell’ordine nigeriane. Quello che si sa con certezza, invece, è che quello che è successo stamattina al mercato di Bouchi, nel nord-est della Nigeria, è l’ennesima testimonianza di una situazione divenuta ormai da anni insostenibile, e di cui non si riesce drammaticamente a trovare una soluzione condivisa.

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