Il gip per il tribunale di Brescia ha pronunciato la sentenza di condanna a 2 anni per omicidio colposo, per la pediatra che aveva in cura la piccola Nicole Zacco, bimba di 4 anni morta nell’aprile 2018 per un’otite non curata.
Il padre di Nicole, presente in aula, ha detto: “Nessuno mi ridarà indietro mia figlia ma con questa sentenza otteniamo almeno un po di giustizia per quanto è accaduto”.
L’accaduto
La piccola, prima di finire ricoverata in gravi condizioni agli Spedali Civili di Brescia, era stata visitata dalla dottoressa, portata all’ospedale Manerbio e alla Clinica Poliambulanza. Non avendo ricevuto cure tempestive, e avendo avuto un ascesso cerebrale, la bambina è morta dopo un’operazione d’urgenza.
I consulenti medici della Procura di Brescia avevano descritto l’imputata come “superficiale e poco accorta”, che ha così abbattuto pesantemente le probabilità di sopravvivenza di Nicole. La Procura aveva aperto indagini, con inizialmente 15 indagati tra medici e sanitari, poi concentrandole sulla pediatra.
Per i consulenti medici, infatti, la dottoressa avrebbe dovuto impostare un‘antibioticoterapia e richiedere una visita otorinolaringoiatrica.Per la Procura la pediatra “ha omesso di adottare le terapie e le prescrizioni che il caso avrebbe imposto”. La dottoressa è stata anche condannata a versare una provvisionale di 478mila euro. Duecentomila euro a testa per il padre e la madre della bambina, 24mila per ognuno dei tre nonni, e 6mila euro per due associazioni che si erano costituite parte civile nel processo.
La tragedia ha sconvolto l’intera comunità di Gotolengo, dove la piccola risiedeva con la sua famiglia. Qualche giorno dopo il decesso, sulla pagina Facebook dell’asilo è apparsa l’immagine di una candela. Lo stesso parroco, sconvolto, ha dichiarato: “Si sarebbe potuto fare di più”. Dopo il decesso, anche il Ministero della Salute aveva posto attenzione sul caso, inviando una task force nelle strutture coinvolte nella vicenda.