Nepal: sono 50 i morti e molti dispersi nella tempesta di neve

La tempesta è durata due giorni, le valanghe hanno bloccato i sentieri e costretto i turisti a cercare riparo. Almeno un centinaio i dispersi e circa 50 i morti. Una tempesta arrivata senza preavviso ha scatenato il dramma

Nepal: sono 50 i morti e molti dispersi nella tempesta di neve

Una terribile tempesta di neve si è abbattuta sul Nepal nord occidentale. La tempesta, durata due giorni, ha fatto disperdere almeno cento escursionisti e causato circa 50 morti, tra cui 12 stranieri. A dare la notizia è il direttore del Soccorso alpino valdostano Adriano Favre, che si trova anche lui bloccato con tre amici nel campo base dell’Annapurna, situato a cinquemila metri di quota. Favre aggiunge che le notizie sono basate su una stima che arriva nel suo cellulare dall’agenzia di Kathmandu. La tempesta è arrivata all’improvviso, e nessuno aveva previsto una tempesta di neve che durasse trenta ore.

Le ricerche continuano incessanti, anche nel distretto del Mustang e nel massiccio dell’Annapurna, mete tra le preferite per il trekking di alta quota. I monti sono ammassati di una spessa coltre di neve e senza dubbio i turisti che si trovavano lassù sono stati bloccati da valanghe che hanno ostruito i sentieri. Molti gli stranieri tra le vittimequattro canadesi, tre israeliani, tre polacchi, un indiano e un vietnamita. Ancora non si sa quanti italiani si trovino intrappolati nella regione.

Un’escursionista sopravvissuta alla tempesta ha detto: “Ero sicura che sarei morta, non si vedeva niente e avevo perso tutte le persone che erano con me. Ho trovato una guida nepalese che mi ha letteralmente trascinata fino al primo tea shop. Tutti abbiamo pensato che qualcuno sarebbe morto. Sapevamo che era pericoloso qualunque cosa facessimo: potevamo proseguire o stare fermi, era pericoloso comunque”.

A scatenare la tempesta è stato il ciclone Hudhud, che aveva attraversato la vicina India. Anche il passo di Thorang La, che si trova a 5mila metri di altezza, è stato pesantemente colpito dalla neve. Da una stima fatta dal capo distretto di Manang, Devendra Lamichanne, sarà difficile calcolare l’esatto numero dei dispersi, ma è sicuro che sono diverse decine di persone. Un periodo insolito per una tempesta del genere, poiché di solito a settembre e ottobre il tempo è abbastanza mite e non crea problemi per scalare le montagne. Infatti, i trekker scelgono questo periodo per praticare questo sport. Le vittime della tempesta vanno ad aggravare il bilancio già pesante di un’annata segnata dal terribile incidente di aprile, quando sul monte Everest si verificò il più grave incidente mai registrato prima, e in cui morirono 16 sherpa nepalesi.

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