Un triste episodio ha turbato la comunità di Brindisi: un neonato è nato senza vita il 23 novembre scorso all’ospedale “Perrino”, durante il travaglio della madre, una donna di 30 anni giunta ormai alla 39esima settimana di gravidanza. La Procura locale ha aperto un’inchiesta e ha iscritto nel registro degli indagati tre medici e due ostetriche con l’accusa di omicidi* colposo e responsabilità colposa per m*rte o lesioni personali in ambito sanitario.
L’autopsia, affidata al medico legale Roberto Vaglio, è programmata per venerdì e dovrebbe chiarire le cause della tragic@ perdita. Secondo quanto ricostruito, la madre era già in ospedale da alcune ore e veniva monitorata secondo i protocolli standard previsti per il travaglio. I primi tracciati cardiaci non avevano fatto emergere anomalie significative e il battito fetale appariva regolare. Tuttavia, durante l’ultimo tracciato, poco prima del parto, il battito del feto è improvvisamente scomparso.
Il personale ha proceduto immediatamente al parto, ma il neonato era già privo di vita. La vicenda ha sollevato grande sgomento tra i familiari, che hanno deciso di rivolgersi all’avvocato Antonella Palmisano per tutelare i propri diritti e comprendere le responsabilità dell’ospedale. L’esposto alla Procura ha avviato le indagini formali, con l’obiettivo di accertare se vi siano state omissioni o errori nella gestione del travaglio e del monitoraggio fetale.
Gli accertamenti coinvolgeranno sia la documentazione clinica sia le testimonianze del personale presente al momento del parto. Il caso evidenzia l’importanza del monitoraggio continuo e preciso durante il travaglio, così come la necessità di protocolli chiari per intervenire tempestivamente di fronte a segnali di allarme. L’indagine non si limita a valutare le azioni del personale sanitario, ma prenderà in considerazione l’organizzazione complessiva del reparto, la disponibilità di strumentazioni adeguate e le procedure applicate in condizioni di emergenza.
Situazioni come questa generano non solo un profondo turbamento emotivo per le famiglie coinvolte, ma anche un forte dibattito sul tema della sicurezza sanitaria e della responsabilità professionale. La vicenda sottolinea quanto sia delicata la gestione del travaglio, con ogni fase monitorata attentamente per ridurre al minimo i rischi, e come anche piccole criticità possano avere conseguenze tr@giche. L’autopsia prevista nei prossimi giorni rappresenterà un passaggio fondamentale per chiarire le circostanze della m*rte del neonato e per fornire elementi utili a eventuali procedure legali. La comunità sanitaria locale e i cittadini restano in attesa di risposte chiare, con l’obiettivo di comprendere le cause dell’accaduto e prevenire il ripetersi di simili tr@gedie. La vicenda richiama l’attenzione sull’importanza della sicurezza in ospedale e della vigilanza costante durante momenti critici come il travaglio e il parto, ricordando a tutti l’impegno necessario per proteggere le vite più fragili.