Neonata deceduta perché lasciata sola in auto, ora il padre è accusato di abbandono di minore

La situazione legale del padre della bambina di 14 mesi morta a Marcon, nel Veneziano, si è aggravata: l'accusa è passata da omicidio colposo ad abbandono di minore con conseguente decesso, un reato più grave.

Neonata deceduta perché lasciata sola in auto, ora il padre è accusato di abbandono di minore

Si aggrava ulteriormente la posizione legale del padre della bambina di poco più di un anno deceduta a Marcon, nel Veneziano, dove era stata  dimenticata all’interno di un’auto. L’ipotesi di reato contestata dalla Procura di Venezia è passata da reato colposo ad abbandono di minore con conseguente decesso, un’accusa significativamente più grave e con pene più severe in caso di condanna.

L’ufficializzazione del cambiamento dell’ipotesi di reato è giunta ai legali del 45enne insieme alla comunicazione riguardante il conferimento dell’incarico per l’esecuzione dell’autopsia sul corpo della bambina di 14 mesi. Questo esame post mortem sarà cruciale per stabilire con precisione la causa del decesso della piccola, che, stando alle prime ricostruzioni, sarebbe rimasta chiusa e dimenticata all’interno di un’automobile parcheggiata sotto il sole per diverse ore. L’auto era diventata un abitacolo rovente, e il padre si è accorto della disgrazia solo durante la pausa pranzo al lavoro. 

Gli inquirenti sono particolarmente interessati a determinare se la causa del decesso sia stata direttamente attribuibile alle alte temperature dell’abitacolo. L’autopsia fornirà informazioni fondamentali in tal senso, e i risultati finali non saranno disponibili prima di circa 60 giorni. Durante questo periodo, i legali dell’uomo avranno la possibilità di nominare un proprio perito per assistere all’autopsia, assicurandosi così una partecipazione attiva nel processo investigativo.

I familiari sono ancora in attesa del via libera da parte della magistratura per poter procedere con i funerali, mentre il padre della piccola vive una situazione di estrema difficoltà. Secondo quanto riportato dagli avvocati dell’uomo, quest’ultimo è stato colpito dalla perdita e ha subito un vero e proprio “black out totale” che lo ha portato a credere erroneamente di aver lasciato la figlia all’asilo nido. 

Gli avvocati, pur ammettendo la gravità della situazione, puntano a contestare il reato di abbandono di minore e a sostenere la tesi di reato colposo. Il loro obiettivo è chiaramente quello di concludere il processo nel minor tempo possibile, permettendo così alla famiglia di affrontare il proprio lutto e lasciarsi alle spalle le complicazioni legali.

La disgrazia si è consumata quando il padre, dopo aver portato la piccola all’asilo e diretto al lavoro, non si è reso conto di aver dimenticato la figlia nell’auto. È andato direttamente in azienda, parcheggiando il veicolo senza accorgersi della presenza della bambina al suo interno. Questo scenario rappresenta una realtà tristemente frequente

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