Roberto Russo nell’agosto del 2014 ha accoltellato le due figlie: Laura, di 12 anni, è deceduta durante il tragitto in ospedale, Marika, la sorella maggiore, ai tempi 14enne, è stata salvata provvidenzialmente dai fratelli più grandi Andrea, 22 anni, ed Emanuele, 17 anni.
Il legale della difesa, Mario Brancato, aveva chiesto che venisse riconosciuta a Russo l’infermità mentale e le attenuanti generiche. Nel corso dell’udienza della Corte d’assise del tribunale di Catania il soggetto, nelle sue dichiarazioni spontanee, aveva affermato di non ricordare ciò che aveva fatto quella mattina quando, verso le 7, aveva colpito con due coltelli da cucina le figlie nel sonno. Le due perizie psichiatriche, ultimate nel corso del procedimento, eseguite dal dottor Gatetano Sisalli e dal dottor Domenico Micali, sono giunte entrambe alla conclusione che Russo fosse completamente capace di intendere e di volere. L’uomo è stato condannato all’ergastolo.
Russo ha compiuto quell’ignobile gesto perché voleva vendicarsi della moglie che intendeva porre fine al matrimonio dopo i numerosi tradimenti subiti: non si è trattato di un delitto d’impeto, ma di un omicidio maturato dall’abietta necessità dell’uomo di colpire la moglie Giovanna Zizzo nei suoi affetti più cari.
Il desiderio della figlia
Laura, come ogni ragazzina della sua età, aveva tanti sogni, amava gli animali, e fra i suoi desideri vi era quello di aiutare i gatti e i cani abbandonati, sognava di poter vivere, un giorno, in una casa in montagna, di poter avere come amico un cavallo nero. Ai microfoni del Corriere della Sera, la madre, Giovanna Zizzo, ha parlato del tema che le insegnanti della figlia le hanno consegnato, lo aveva scritto poco prima di essere uccisa: “L’ha trovato la sua insegnante e me lo ha fatto avere, l’ho letto con le lacrime agli occhi, è stato come se la mia lauretta mi stesse parlando”.
La donna sta cercando di esaudire il desiderio della sua bambina, costruire un luogo dove aiutare gli animali maltrattati, un luogo che possa anche essere un punto di ritrovo per i ragazzi. Nel tema la piccola aveva scritto: “Caro diario, ho un sogno nel cassetto… io credo che i sogni si possano realizzare, certo non tutti ma la maggior parte si avverano…”