Nel Bergamasco, funerali congiunti per la persona scomparsa e l’autore del gesto scatenano la polemica

Nel Bergamasco, una decisione sta causando forte sconcerto e un acceso dibattito: la donna venuta a mancare tragicamente e colui che le ha tolto la vita saranno uniti in un funerale comune. Questa scelta ha sollevato un'ondata di polemiche e indignazione.

Nel Bergamasco, funerali congiunti per la persona scomparsa e l’autore del gesto scatenano la polemica

Una decisione senza precedenti a Cene, in provincia di Bergamo, sta scuotendo l’opinione pubblica e dividendo la comunità: le famiglie di Elena Bellolli, 52 anni, e del marito Rubens Bertocchi, 54 anni, hanno optato, con il consenso del parroco, per un unico funerale congiunto. Questa scelta ha innescato una valanga di aspre polemiche.

Mentre il parroco, don Primo Moioli, difende la sua posizione definendola un “segno di fede“, molti ritengono che la funzione comune rappresenti una seconda, inaccettabile violenza nei confronti della donna, come ampiamente riportato dai quotidiani odierni. Don Moioli, interpellato dalla “Stampa“, ha ribadito la sua ferma convinzione: “Non sono pentito per nulla,” ha dichiarato, “anche perché io ho cercato prima di tutto di rispettare la volontà di due famiglie”.

Per me fare due funerali sarebbe stato oggettivamente meno complicato, da vari punti di vista. Se sopporto questa gogna mediatica è perché ho guardato negli occhi il papà e la mamma di Elena, hanno entrambi più di ottanta anni e me lo hanno chiesto piangendo.”

La sua giustificazione, basata sulla pietà e sulla volontà delle famiglie colpite, non ha placato il dibattito, che continua a infiammare la discussione sui confini tra fede, perdono e giustizia di fronte a un atto simile. In seguito all’ondata di indignazione scatenata da una sua frase, “celebrare l’amore“, che alcuni concittadini hanno interpretato erroneamente, il parroco ha voluto chiarire il suo pensiero.

Io non parlavo certo di amore riferendomi a quello che c’ era fra il marito e moglie” ha precisato con fermezza. 

Ha quindi spiegato il vero significato delle sue parole: “Io mi riferivo all’amore delle due famiglie che, in un momento così triste e straziante, hanno messo davanti a tutto l’amore per i loro nipoti.” Il parroco ha voluto sottolineare come la sua intenzione fosse quella di riconoscere e sostenere la profonda unione e la resilienza di due nuclei familiari, entrambi duramente colpiti dalla tragedia, che hanno trovato nella preoccupazione per il futuro dei più giovani un punto di incontro e di forza.

 

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