Nato un bambino da una paziente ricoverata in terapia intensiva per Covid-19

Il piccolo si chiama "Rayt" che vuol dire "pioggia benedetta". Il bambino è nato venerdì 16 aprile a Cona (Ferrara) da una 35enne di origini marocchine. La donna da un mese si trova intubata in quanto ha contratto il Sars-CoV-2. Tanta la commozione del padre.

Nato un bambino da una paziente ricoverata in terapia intensiva per Covid-19

Quella che arriva dalla provincia di Ferrara, e precisamente dall’ospedale di Cona, è una storia bellissima. Una vicenda che ridà speranza a tutto il Paese, alle prese ancora con la pandemia da Covid-19. Infatti, una 35enne intubata per Covid presso il nosocomio ferrarese, nella giornata di venerdì 16 aprile, ha dato alla luce un bambino: si chiama “Rayt”, che vuol dire “pioggia benedetta”. Il padre, Radouani Ben Zouini, non nasconde la gioia e nelle scorse ore ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Resto del Carlino. “Tanti ci stanno aiutando, ma le difficoltà sono grandi” – così ha detto Zouini ai giornalisti. 

L’uomo ha raccontato come è iniziato il calvario con il Covid. Radouani ha spiegato che una sera di un mese fa la moglie ha accusato la febbre alta. Prima i famigliari pensavano che la donna avesse preso un colpo di freddo, ma poi le sue condizioni sono peggiorate. Dopo un paio di giorni la donna è stata portata in ospedale: lì si è scoperto che era positiva al Covid. Poi subito dopo si è ammalato anche Radouani, che è finito ricoverato all’ospedale di Delta. 

Contagiati anche i figli

Nel frattempo anche i figli piccoli furono trovati positivi al Covid, e anche se asintomatici vennero trasferiti in un hotel Covid, dove cinque giorni è stato portato anche Zouini. “Lunedì, finalmente, siamo potuti uscire tutti e tornare a Cento”. La famiglia abita infatti in questo piccolo paese che si trova sempre in provincia di Ferrara. “Piangevamo e ridevamo, i bimbi erano eccitati vedendo le macchine, le strade, le case, la luce del sole. Ma sono anche choccati, perché passare queste settimane lontani dalla mamma e dal papà è stato durissimo. Non solo per loro” – così ha dichiarato l’uomo a Il Resto del Carlino 

Per quanto riguarda la nascita di Rayt l’uomo non ha nascosto la preoccupazione provata dai famigliari, anche per le delicate condizioni di salute della moglie. Radouani ha ringraziato di cuore i medici, che sono stati “bravissimi” aspettando che il bimbo, prematuro, potesse nascere con il parto cesareo. In questo modo i sanitari potranno curare la donna somministrandole anche terapie più forti per farla guarire presto. 

Il bambino sta bene e non è risultato positivo al Covid nonostante l’infezione da Sars-CoV-2 contratta dalla madre. “È un bel bimbo, 2 chili e 200 grammi, un vero dono del cielo” – così ha detto emozionato il padre. L’uomo lavora presso l’interporto di Bologna dove presta servizio come facchino. Adesso è in congedo per paternità, questo perchè deve pensare ai propri figli ma anche ai genitori, anch’essi alle prese con il Covid. “Con 600-700 euro al mese si fa molta fatica. Perché in questo periodo i proprietari dell’appartamento in cui abitiamo lo hanno anche venduto, e presto dovremo uscire, perché la casa deve essere ristrutturata” – questa è poi l’amara considerazione che Radouani ha rilasciato ai cronsiti.

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