Nel pomeriggio di domenica 16 febbraio 2025, alle 15:30, un terremoto di magnitudo 3.9 ha fatto tremare Napoli e le zone circostanti, provocando momenti di apprensione tra i cittadini. L’epicentro del sisma è stato localizzato nell’area dei Campi Flegrei, una delle zone vulcaniche più monitorate d’Europa, con una profondità stimata di circa 3 chilometri.
Proprio la scarsa profondità del movimento tellurico ha amplificato la percezione della scossa, avvertita chiaramente in diversi quartieri del capoluogo campano, da Bagnoli a Fuorigrotta, dal Vomero al centro storico, fino a San Giorgio a Cremano e Pozzuoli. L’evento sismico ha portato molte persone a riversarsi in strada, preoccupate per eventuali conseguenze sugli edifici. In particolare, nel quartiere Vomero, si è verificata la caduta di calcinacci da alcuni palazzi in via Kerbaker, un episodio che ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile per le verifiche del caso e la messa in sicurezza dell’area.
A seguito della scossa, la Protezione Civile Comunale ha immediatamente avviato controlli negli edifici scolastici, in particolare nelle strutture situate nelle zone più vicine all’epicentro. Nel quartiere di Bagnoli, alla scuola Madonna Assunta, sono state effettuate ispezioni più approfondite per verificare eventuali criticità, ma al momento non sono emersi problemi strutturali.
Anche nei comuni limitrofi, come Bacoli e Pozzuoli, le amministrazioni locali hanno attivato i Centri Operativi Comunali (COC) per monitorare la situazione e rispondere alle segnalazioni dei cittadini. Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, ha riferito che, sebbene non vi siano danni evidenti, si è verificato un problema alla rete idrica, causando disagi in alcune zone della città. A Pozzuoli, il primo cittadino Gigi Manzoni ha rassicurato la popolazione, sottolineando che le verifiche sugli edifici pubblici e privati sono in corso e che la Protezione Civile sta lavorando per garantire la sicurezza dei residenti.
L’evento sismico è stato attentamente analizzato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che ha confermato come la scossa sia stata percepita in maniera intensa a causa della sua bassa profondità. Tuttavia, i dati accelerometrici registrati nelle stazioni di monitoraggio di Napoli indicano che l’energia del sisma è stata relativamente contenuta, con accelerazioni al suolo che difficilmente avrebbero potuto causare danni significativi agli edifici. Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha immediatamente convocato un tavolo di monitoraggio per coordinare le attività di emergenza e valutare la necessità di ulteriori interventi. Le autorità locali e la Protezione Civile stanno mantenendo alta l’attenzione sulla situazione, soprattutto in considerazione del continuo sciame sismico che interessa l’area flegrea da diversi mesi.