Ci troviamo a Castellammare di Stabia, a Napoli, dove un uomo di 55 anni è stato messo in manette venerdì scorso, 31 maggio, con l’accusa di violenza sessuale su minore. L’uomo, secondo la denuncia fatta da una delle vittime e confermata poi da alcuni riscontri fatti dalle forze dell’ordine, ha abusato di almeno due minorenni all’interno della scuola superiore dove lavorava come bidello, e frequentata da entrambe le vittime.
Una storia, quella che arriva da Napoli, che fa rabbrividire. Gli abusi, secondo quanto denunciato da una studentessa di 15 anni che ha avuto il coraggio di parlarne con i genitori, sono iniziati nel settembre dell’anno scorso, ma solo dopo qualche mese, a dicembre, ha trovato la forza di raccontare quanto stava accadendo, e sono così subito iniziate le indagini che hanno portato all’arresto del bidello.
Gli abusi avvenivano all’interno della scuola superiore, dentro ad uno stanzino non sorvegliato dell’istituto, dove gli studenti erano soliti rinchiudersi per fumare di nascosto o comprare del cibo. A denunciare il 55enne è stata una 15enne che studia presso il liceo ma, stando ai suoi terribili racconti, anche una sua amica coetanea sarebbe rimasta vittima di questi terribili abusi. Mentre inizialmente il bidello ha negato ogni accusa, è stata analizzata una traccia di DNA rinvenuta sugli indumenti della ragazza, che ha incastrato il 55enne, ammanettato ed ora ai domiciliari.
Sono stati sequestrati il computer ed il telefono dell’uomo, ed in questi giorni si svolgeranno delle perizie tecniche per scoprire se si è di fronte ad ulteriori vittime.
I precedenti del bidello-orco
A rendere questa storia ancora più terribile, sono i precedenti del 55enne accusato di violenza sessuale. In passato, l’uomo ha lavorato come bidello presso una scuola media della zona, e proprio qui ha ricevuto un “richiamo orale” per essere stato scoperto mentre spiava le giovanissime studentesse nei bagni della scuola. Per lui non c’era stata alcuna sospensione o denuncia, ma un semplice richiamo. È stato l’uomo a decidere di andarsene poi dall’istituto in questione.