La vicenda è accaduta a Torre Annunziata, in provincia di Napoli: Ciro Ferdinando Langella è un ragazzo di 20 anni, già agli arresti domiciliari per aver fatto una rapina lo scorso dicembre in una tabaccheria a Torre Annunziata, in cui, insieme ad altri due banditi armati, aveva fatto irruzione appropriandosi dell’incasso di circa 1000€ e anche di alcune caramelle, fatto che dimostra la sua evidente ingenuità.
Nel giorno di carnevale aveva pianificato di dare sfogo a tutta la sua fantasia criminale. Il giovane, infatti, aveva deciso di approfittare della giornata in cui tutti si mascherano per passare una giornata all’insegna del divertimento, decidendo di passare all’azione proprio in maschera. Langella deve aver pensato che i controlli delle forze dell’ordine sicuramente non sarebbero stati effettuati in quella giornata di festa; allora ha deciso di non lasciarsi scappare l’occasione (quando si dice “il lupo perde il pelo ma non il vizio“). Nel suo piano, Langella aveva deciso di farsi accompagnare da tre persone, di cui solo una non aveva già avuto precedenti penali.
Il ragazzo, però, non aveva ancora fatto i conti con il fato, che gli si è dimostrato avverso. Infatti, mentre il giovane delinquente si stava organizzando con i suoi complici mettendo a punto gli ultimi dettagli del suo colpo, sono giunti i controlli fuori il cancello di casa sua, proprio gli stessi controlli che l’ingenuo giovane aveva ipotizzato non sarebbero stati fatti, ma le cose non sono andate per il verso giusto, purtroppo per lui.
Infatti i carabinieri della stazione di Torre Annunziata sono giunti fuori casa e hanno sentito un forte odore di fumo, probabilmente i delinquenti stavano facendo uso di marjuana per farsi coraggio. Hanno anche udito le testuali parole: “Indossiamo le maschere, ma dobbiamo stare attenti, ci sono le guardie in giro”.
Quando il giovane si è sentito pronto, è sceso ed ha aperto il cancello trovandosi di fronte i carabinieri, che gli hanno messo nuovamente le manette. Adesso Langella è accusato di evasione dagli arresti domiciliari e di aver violato le restrizioni imposte a quelli che, come lui, hanno ottenuto il benificio offerto dalla legge di scontare una pena detentiva presso il proprio domicilio.
Purtroppo, come accade per molti delinquenti, nonostante gli sia stata concessa la possibilità di riscattarsi dai propri errori, potendo scontare la pena presso la propria casa con i propri affetti invece che in un penitenziario, Langella ha continuato a pensare che il guadagno facile sia la via migliore, cosa che gli si è poi rivoltata contro.