Napoli, madre e figlia trovate in casa tra i rifiuti

Le due donne sono state trovate in condizioni di degrado, vivevano in un appartamento nel quartiere periferico di Miano di Napoli, che avevano occupato abusivamente. Adesso la mamma si trova in trattamento sanitario

Napoli, madre e figlia trovate in casa tra i rifiuti

Una storia di degrado e abbandono è stata scoperta dalla Polizia e dagli assistenti sanitari a Napoli. Due donne, madre e figlia, sono rimaste chiuse in casa per nove lunghi anni: le due donne hanno volontariamente condotto una vita di esclusione sociale, fuori da ogni contatto con gli estranei, chiuse in casa ma senza costrizioni. La madre, che si chiama Geppina, ha 59 anni, e la figlia Rossellina ne ha 31: la ragazza a poco a poco è diventata prigioniera della madre e il loro legame era diventato indissolubile. In casa al momento dell’irruzione la Polizia ha trovato una scena incredibile: la casa era occupata escrementi, giocattoli, e altri oggetti che  emanavano cattivi odori e l’appartamento era pieno di cose vecchie lasciate per casa.

Ma la cosa stupefacente di questa vicenda è la situazione che riguarda la figlia: Rossellina infatti è laureata in Ingegneria aerospaziale, ed era quasi costretta dalla madre a vivere segregata in casa, senza poter realizzare i suoi sogni e senza alcuna prospettiva di un futuro. La storia è stata scoperta per caso: dalle informazioni pubblicate dal giornale “Il Mattino”, pare che l’Iacp, che rappresenta l’Istituto autonomo per la case popolari, stava attuando la procedura per riscuotere gli affitti non pagati. Sull’appartamento occupato per giunta abusivamente dalle due donne era stato conteggiato un affitto pendente di 60mila euro.

Quando gli ufficiali giudiziari si sono presentati per la notifica hanno trovato questa triste situazione di degrado. Così è intervenuta la Polizia e gli assistenti sociali, che adesso hanno trasferito la madre in ospedale per sottoporla al trattamento sanitario obbligatorio adeguato alle sue condizioni. Per Rossellina la situazione è diversa: la ragazza sarà assistita dagli assistenti sociali che cercheranno di recuperare la sua vera identità e chissà che un giorno non possa mettere a frutto la sua laurea per condurre una vita dignitosa. La storia di queste due donne è simile a quella di tante altre che, per un motivo o per un altro, non riescono a reagire e si chiudono in sé stessi, a volte per non avere il coraggio di affrontare le mille situazioni di fronte alle quali ci pone la vita.

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