Potrebbe esserci una disputa sull’eredità dietro all’assassinio di Vittorio Materazzo, 51enne trovato morto sulla soglia della sua abitazione di Mergellina (Napoli) in uno scenario a dir poco macabro: il cadavere era stato sgozzato e presentava numerose ferite compatibili con un’arma da taglio, probabilmente un coltello. L’assassino di Materazzo è stato avvistato da alcuni testimoni mentre abbandonava il luogo del delitto con un casco integrale a celarne l’identità.
La vicenda sembrerebbe potersi ricondurre a quanto accaduto circa un anno fa, quando il 51enne si presentò in Procura sporgendo denuncia contro ignoti. L’uomo, un ingegnere molto conosciuto e rispettato in città, era infatti convinto che suo padre non fosse morto per cause naturali. Da qui la richiesta di Materazzo di riesumare la salma del genitore per un’autopsia.
All’epoca però in molti nutrivano dubbi sulla storia dell’ingegnere, la quale era stata bollata come una semplice paranoia personale: gli interrogatori agli operatori del 118 che decretarono il decesso naturale non portarono a nulla di nuovo, e gli stessi familiari dell’anziano deceduto mantennero la loro versione dei fatti. Pertanto la Procura si risolse ad archiviare il caso, respingendo la richiesta di riesumazione.
Eppure ad oggi la questione è tornata prepotentemente d’attualità dopo il cruento omicidio dell’ingegnere, in particolare per via del fatto che né il portafoglio né tantomeno l’orologio della vittima siano stati rubati, pertanto l’ipotesi di una rapina finita male è stata immediatamente scartata. Restano in piedi due piste su tutte: contrasti professionali e la questione legata all’eredità.
Sebbene la vittima non avesse mai accusato apertamente nessun familiare di avere ucciso il padre, cionondimeno il suo atteggiamento e la sua peculiare richiesta di riesumazione della salma del genitore – specialmente alla luce di quanto accaduto ora – hanno fatto nascere negli inquirenti il sospetto che Materazzo probabilmente avesse già uno o più presunti colpevoli in mente.
Il fatto che il 51enne fosse ancora in guerra con i familiari per la questione dell’eredità, inoltre, ha gettato un’ulteriore ombra sinistra sul già lugubre omicidio. I parenti di Vittorio (che ha lasciato la moglie ed i due figli di 12 e 9 anni) sono stati quindi interrogati in Questura e la questione appare ora tutt’altro che chiusa.