Tutti con il fiato sospeso oggi a Napoli e in tutto il mondo, così da secoli in attesa del miracolo di San Gennaro. Siamo giunti alla seconda data dell’anno in cui, si spera nella liquefazione del sangue del Santo: il 19 Settembre, giorno che ricorda il suo martirio avvenuto nel 305; la terza data è 16 dicembre pare che nel 1631 San Gennaro sia riuscito a fermare l’eruzione del Vesuvio quando la lava era ormai alle porte di Napoli; la prima data è stata il sabato precedente la prima domenica di maggio, a ricordo della traslazione del corpo.
Se il sangue si liquefa per la città è promesso un tempo di pace e di benevolenza, al contrario, se il sangue non si soglie, si temono eventi drammatici. Se la liquefazione ritarda di qualche ora, resta un segno di sventura, ma se all’apertura della cassaforte fosse già sciolto allora è segno di ottimi auspici.
Nel Settembre 1980 il miracolo di San Gennaro non avvenne e in Irpinia ci fu un devastante terremoto. Così nel 1939 e nel 1940, quando scoppiò la seconda guerra mondiale e nel 1943 ebbe inizio dell’occupazione nazista. Nel 1973 ci fu un’ondata di colera a Napoli. Sono davvero molte le volte che alla mancata liquefazione corrisposero pestilenze, eruzioni e assedi.
Il 1799, è ricordato per il miracolo di Championnet, quando il generale di Napoleone Jean Étienne Championnet entrò vittorioso a Napoli, si fece consegnare la preziosa e venerata ampolla. Quando il generale toccò la reliquia il sangue si sciolse tra lo stupore della popolazione.
Il cardinale Cescenzio Sepe come da tradizione, oggi aprirà la cassaforte della Cappella del Tesoro, qui sono custodite due ampolle con il sangue del santo. Una è riempita per tre quarti, l’altra, la più alta è quasi vuota, si dice che il contenuto sia stato sottratto da re Carlo di Borbone. In processione il Cardinale proseguirà verso l’altare Maggiore ed esporrà la reliquia e si saprà se “San Gennaro ha fatto o’miracolo“.