Questa mattina a Napoli, nel quartiere Rione Alto, tre operai hanno perso la vita durante un intervento di ristrutturazione su un edificio di sei piani situato in via Domenico Fontana. I tre lavoratori, tutti italiani e sulla cinquantina, stavano operando sul tetto dell’edificio per conto di una ditta locale quando, secondo una prima ricostruzione, il cestello del montacarichi su cui si trovavano si è improvvisamente inclinato, facendoli precipitare nel vuoto da un’altezza di circa 20 metri.
Il carrello, ancorato a un sistema di binari verticali, sarebbe improvvisamente collassato a causa della deformazione anomala di uno dei supporti, con un cedimento che ha reso inevitabile la caduta. L’impatto è stato fatale: all’arrivo delle squadre di soccorso — vigili del fuoco, sanitari del 118 e forze dell’ordine — per i tre non c’era purtroppo più nulla da fare.
L’intera area del cantiere è stata immediatamente transennata e posta sotto sequestro per consentire l’avvio delle indagini. I rilievi tecnici e gli accertamenti preliminari sono stati avviati sul posto, mentre la Procura di Napoli, con il procuratore aggiunto Antonio Ricci e il sostituto procuratore Stella Castaldo, ha aperto un’inchiesta per chiarire le dinamiche dell’accaduto ed eventuali responsabilità.
A conferma dell’attenzione massima sull’episodio, anche i vertici della Procura sono stati coinvolti direttamente, con contatti continui con il procuratore capo Nicola Gratteri. Dal mondo sindacale è arrivata una reazione immediata. La segretaria generale della Cisl Napoli, Melicia Comberiati, ha parlato di un nuovo episodio intollerabile e ha chiesto un deciso rafforzamento dei controlli nei cantieri, sottolineando la necessità di una maggiore presenza ispettiva e dell’obbligo per le imprese di adottare standard tecnologici più avanzati. La Filca-Cisl, federazione degli edili, ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario, tornando a invocare l’adozione della “Patente a crediti”, sistema che premierà le aziende virtuose e penalizzerà quelle inadempienti in materia di sicurezza.
Le istituzioni locali si sono strette attorno ai familiari delle vittime, esprimendo cordoglio e vicinanza, mentre cresce la pressione affinché il tema della sicurezza sul lavoro non resti confinato a mere dichiarazioni d’intenti. Quanto accaduto oggi riporta prepotentemente al centro del dibattito la fragilità del sistema dei controlli e la necessità di investire in formazione, vigilanza e innovazione.