Aveva fatto tanto discutere la storia di Giovanni, gestore del Caseificio Battiniello, autore del cartello: “Chiuso per adozione. Finalmente diventiamo genitori”, affisso sulla serranda del negozio. Il cartello è stato tempestato di commenti da parte di clienti e persone che stanno attraversando lo stesso percorso di Giovanni e di sua moglie Pina, travolti da una incredibile ondata di affetto, tra cuori, dediche e firme provenienti da ogni parte d’Italia.
Il percorso che porta all’adozione è senza dubbio complesso e delicato, sia per gli aspiranti genitori che per il nuovo membro della famiglia. Occorre essere consapevoli della strada da affrontare, soprattutto a causa delle lunghe tempistiche e delle risorse economiche da investire.
Il ritorno dalla Colombia
A Fanpage.it Giovanni, rientrato dalla Colombia assieme a sua moglie e ai loro due bambini, ha raccontato che, dopo aver rialzato la serranda, rimasta abbassata per adozione, quindi per un valido motivo e non per fallimento o perchè se ne fosse andato, in tanti, oltre ai clienti, si sono fermati a fargli gli auguri dicendogli che lui e la moglie avevano fatto una cosa bella.
La loro storia è lunga, fatta di svariati tentativi di concepire un figlio naturalmente, senza però riuscirci, fino alla scelta dell’adozione, permettendo a dei bambini di crescere in condizioni di vita migliori. Dalla sceltta di ricorrere all’adozione, sono passati 5 anni e non sono mancati momenti di sconforto, legati a pratiche interminabili, cavilli burocratici, lo scoppio della pandemia, sino al volo, a fine ottobre, per la Colombia, ottenendo quel che volevano; due bimbi molto vivaci.
A rendere nota la loro storia è stata l’Associazione Ariete onlus, impegnata nel settore delle adozioni internazionali e che ha seguito la coppia. “Li ammiro – ha detto la responsabile Anna Torre – perché hanno anteposto l’amore per due bambini agli interessi economici. E ciò in un momento storico difficilissimo per tutti e per i commercianti in particolare“. Giovanni e Pina, che attendevano questo momento da cinque anni, “hanno compreso la profondità della scelta, il significato dell’adozione”, ha ricordato Torre.
La loro vicenda è “l’ennesima dimostrazione della sensibilità che spinge tante coppie a donare amore ed è l’ennesima dimostrazione che il più delle volte i genitori adottivi sono lasciati soli nelle loro scelte non sempre facili, non sempre perseguibili fino in fondo“, concludendo: “Lo Stato dovrebbe sostenere genitori così. Noi cerchiamo di farlo ma non basta”.