Napoli, blitz alla festa del figlio: catturato latitante

Latitante dal 2014, i carabinieri di Napoli sono riusciti ad ammanettare il 46enne durante la festa di compleanno del figlio, organizzata in gran segreto.

Napoli, blitz alla festa del figlio: catturato latitante

Il superlatitante Massimo Pariota è stato messo in manette la notte scorsa, mentre stava festeggiando il compleanno del figlio di appena 3 anni. Era dal giugno 2014 che i Carabinieri del comando provinciale di Napoli erano sulle sue tracce, su di lui pendeva una condanna di 8 anni, 3 mesi e 10 giorni che ora inizierà a scontare.

A tradire il latitante sono state le preparazioni per festeggiare i 3 anni del figlio, organizzate in una villetta non troppo lontana da Napoli ma in un luogo abbastanza isolato. I Carabinieri, consapevoli di quello che stava per accadere, si sono appostati sul luogo e hanno poi fatto irruzione durante la festa di compleanno, ammanettando così Massimo Pariota che si è fatto catturate senza alcuna resistenza.

Il blitz

Era il giugno del 2014 quando è stata emessa la sentenza per Massimo Pariota di scontare più di 8 anni di carcere per truffa, sostituzione di persona, associazione per delinquere, ricettazione e riciclaggio, ma il 46enne napoletano non è mai entrato in carcere. 

I Carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno lavorato a lungo per scovare i nascondigli del latitante, fino alla scorsa notte, quando i familiari di Pariota hanno organizzato una festa di compleanno per il figlio. I militari, notato la particolare location scelta per i festeggiamenti, hanno compreso che alla festa si sarebbe presentato anche l’uomo, e così hanno aspettato il momento più opportuno per agire.

A Giugliano, in Via Staffetta, l’intera famiglia Pariota si è riunita per festeggiare i 3 anni del più piccolo, ed è stato in quel momento che i Carabinieri di Napoli hanno fatto irruzione, dividendo i familiari del 46enne dal latitante, e mettendo quest’ultimo in manette. Da quanto si apprende, Massimo Pariota non avrebbe fatto alcuna resistenza, e si sarebbe lasciato prendere in modo mansueto. Ora i militari indagano per scoprire i complici che hanno aiutato l’uomo in questa lunga latitanza.

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