Napoli, bambino di 11 anni si suicida buttandosi nel vuoto: "Mamma, papà vi amo ma devo seguire l’uomo col cappuccio"

Secondo le indiscrezioni, la morte del bambino sarebbe stata causata da Jonathan Galindo, un personaggio nato sui social che indurrebbe i minorenni ad autolesionarsi: ma la sua esistenza viene smentita dal make up artist Samuel Catnipnik.

Napoli, bambino di 11 anni si suicida buttandosi nel vuoto: "Mamma, papà vi amo ma devo seguire l’uomo col cappuccio"

Nella notte del 30 settembre un bambino di 11 anni si è suicidato aprendo la finestra di casa e buttandosi dal balcone dopo aver scavalcato la ringhiera. Stanno ancora andando avanti le indagini della Polizia di Stato e della Procura, ma per il momento non si esclude l’istigazione al suicidio.

Prima di morire il bambino ha lasciato un messaggio alla madre scrivendo: “Mamma, papà vi amo ma devo seguire l’uomo col cappuccio. Analizzando queste parole, la polizia non esclude neanche che si tratti di un gioco partorito nei social, ed al momento tutti i device dell’11enne sono stati messi sotto sequestro.

Interrogati i genitori hanno rivelato alle forze dell’ordine che il loro figlio non ha mai mostrato nessun problema, e che si comportavano quindi come una famiglia felice. Gli unici malumori dell’11enne sono nati negli ultimi giorni, e secondo la polizia possono essere stati causati dalla gara mortale che ha intrapreso sui social network.

 Le ipotesi sulla morte

Secondo sempre gli inquirenti, la causa della morte potrebbe essere quindi legata a Jonathan Galindo, uno degli ultimi fenomeni nati del web che indurrebbe i minorenni ad atti di autolesionismo. Questo personaggio viene presentato con una immagine di Pippo, famoso personaggio della Walt Disney, che richiede l’altrui amicizia (o semplicemente ti segue) sui social network come Instagram, Facebook, TikTok e Twitter.

La gara sarebbe molto simile alla “Blue Whale challenge“, dove la vittima deve seguire degli step di difficoltà sempre in crescendo fino alla morte che sarebbe decisa dall’uomo del cappuccio.

I dubbi su Jonathan Galindo

Il web, soprattutto in queste ore, si sta riempendo di articoli sulla presunta veridicità o meno di Jonathan Galindo. Secondo il sito “Today” questa maschera sarebbe stata creata da Samuel Catnipnik (o Samuel Canini) nel 2010, per poi essere utilizzata negli anni successivi in alcuni video vietati ai minori.

Solamente nel 2017 questa maschera si è trasformata in Jonathan Galindo ma il forte successo, come riportato sempre da “Today“, va dato a un utente TikTok che si è registrato con il nome “jonathangalindo54”. La sua fama si è immediatamente spalmata sui social, e su Instagram e Facebook ad oggi ci sono decine di account con questo nome e con l’immagine di Pippo.

In un articolo de “Il Fatto Quotidiano” però viene smentita la sua esistenza rivelando che si tratta solamente di un creepypasta, una storia totalmente finta creata solamente con il solo scopo di spaventare l’utente: “Questo terribile Pippo altro non è che il travestimento di un artista statunitense che sui social si identifica come Dusky Sam, Sammy Catnipnik o Samuel Canini. Le realizza per lavoro e qualche settimana fa sul tema ha scritto un post per spiegare meglio le origini del personaggio: “Le foto e i video sono miei, erano per il mio bizzarro piacere personale, non per qualche cacciatore di brivido dei giorni nostri che cerca di spaventare e bullizzare la gente. Se ricevete un messaggio da qualcuno che vuole iniziare qualche gioco, non interagiteci”.

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