Napoli: ambulanza e operatori 118 sequestrati da un gruppo di ragazzini

Lʼassociazione "Nessuno tocchi Ippocrate" denuncia: "Volevano costringerli a soccorrere un amico 16enne con una distorsione al ginocchio". È la quinta aggressione in 5 giorni di questo 2020.

Napoli: ambulanza e operatori 118 sequestrati da un gruppo di ragazzini

Tutto ciò che un gruppo di ragazzi voleva ottenere era il soccorso di un loro coetaneo, un ragazzino di 16 anni che aveva una distorsione al ginocchio e per questo hanno sequestrato un’ambulanza e gli operatori sanitari del 118, all’ospedale Loreto Mare di Napoli.

A denunciare il fatto, su Facebook, è stata l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate“, voluta e fondata da Manuel Ruggiero, un medico di pronto soccorso, per denunciare episodi di violenza simili che si ripetono con frequenza (nel 2020 ne sono già stati segnalati 5).

Nel post su Facebook si legge che nel pomeriggio di ieri una postazione 118 della Stazione Centrale, in servizio a Loreto Mare per un intervento, è stata improvvisamente messa sotto sequestro da “un gruppo di ragazzi che prende di forza l’equipaggio e li costringe a salire in ambulanza. Con 3 di questi individui a bordo (e sotto minaccia) l’equipaggio si dirige verso il quartiere denominato ‘case nuove’ retrostante al Loreto Mare…” .

Giunto sul posto, il personale sanitario è stato subito “circondato da una orda di astanti inferociti che incominciano a ricoprire d’insulti i sanitari“. Il medico, temendo il peggio, si è fatto largo tra la folla e, di fronte a lui, ha trovato un 16enne con distorsione al ginocchio, giudicata di lieve entità. Ciò nonostante, a causa delle minacce, il 118 è stato costretto a trasportare il ragazzino in ospedale. 

Il fatto, divulgato sui social, ha scosso molti utenti che nei loro commenti chiedono che il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenga. Il Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, vorrebbe inserire a bordo delle ambulanze e a ‘bordo uomo’, delle telecamere riconoscendo grave quanto accaduto con il “sequestro di persona e interruzione di pubblico servizio” e, temendo di essere giunti “a un punto di non ritorno”, vorrebbe accelerare i tempi (“non possiamo perdere neanche un minuto”).

La Croce Rossa di Napoli dal canto suo ricorda che un episodio simile, a Loreto Mare, era accaduto anche un anno fa. Il presidente, Paolo Monorchio, commentando la proposta delle telecamere, ha affermato che possono essere utili, ma serve un intervento straordinario, non solo della Asl, ma anche dello Stato a partire dalla Prefettura con “indagini rapide e pene certe“.

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