A Napoli, uno studente di 24 anni è stato assassinato nel corso di un agguato, avvenuto in una zona universitaria della capitale campana quotidianamente frequentata da numerosi ragazzi. Lui, Gennaro Fittipaldi, era già noto alle forze dell’ordine in quanto pregiudicato: Fittipaldi era infatti stato ritenuto colpevole dell’accoltellamento di alcuni pakistani avvenuto nel 2010; dopo l’arresto e la fine della pena, è arrivata la morte a causa di un proiettile. L’agguato è avvenuto nella zona di Calata Porta di Massa, che ospita le facoltà di Lettere e Giurisprudenza dell’università Federico II.
Tutto è avvenuto attorno alle 11 di questa mattina, proprio quando la zona di Calata Porta di Massa era congestionata dagli studenti universitari, alle prese con la propria routine quotidiana. Nonostante l’affollamento del posto e la grande possibilità di fare vittime collaterali però, il suo assassino ha deciso di agire ugualmente: una volta individuato Fittipaldi, ha esploso almeno un colpo che ha raggiunto la testa del 24enne, uccidendolo. Non è chiaro se fosse stato l’unico sparo, o se siano stati esplosi più proiettili, che però non hanno causato altri morti o feriti.
La polizia ha aperto un’indagine sull’accaduto, ed al momento nessuna pista è scartata a priori. I precedenti di Gennaro Fittipaldi potrebbero infatti essere indice del fatto che il giovane non si sia mai allontanato dalla vita violenta nemmeno dopo il suo arresto, e che anche in seguito alla scarcerazione abbia continuato a rimanere invischiato in vicende che avrebbero poi potuto determinare la sua condanna a morte. Rimangono infatti ancora ignoti sia il movente, sia l’identità del killer, che si è dileguato tra la folla dopo aver commesso l’omicidio.