Una banale azione quotidiana, come prendere l’ ascensore, è stata fatale per uomo. E’ quanto accaduto a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, dove un 75 enne ha perso la vita ieri mattina.
La dinamica di questo tragico incidente, sul quale indagano i militari dell’Arma agli ordini del capitano Michele De Riggi, in cui è morto Beniamino Romano, è ancora da chiarire. Da una prima ricostruzione il 75 enne, convinto che l’ascensore che aveva chiamato fosse al piano, ha aperto le porte e sarebbe precipitato nel vano dell’ascensore, che invece era rimasto bloccato tra il secondo ed il terzo piano dello stabile di via Vesuvio dove risiedeva con la moglie, la quale è stata la prima ad accorgersi di quanto era successo, chiamando prontamente il 118.
Sul posto sono giunti anche i carabinieri della stazione di Torre Annunziata ed i vigili del fuoco che sono riusciti, con non poche difficoltà, a recuperare il corpo senza vita dell’uomo, deceduto molto probabilmente sul colpo. La vittima sarebbe precipitata dal secondo piano, quindi da una altezza di almeno 5 o 6 metri.
Secondo un’altra ricostruzione sembra che l’ uomo, che aveva due figli, stesse invece rincasando, attorno a mezzogiorno, dopo essere uscito per fare la spesa. Si cerca di capire se l’ascensore sia ripartito una volta arrivato al secondo piano facendo perdere l’ equilibrio e cadere nel vuoto il signor Romano, ex tecnico di elettrodomestici. Nel frattempo l’ ascensore è stato posto sotto sequestro per consentire lo svolgimento delle indagini.
Emilio, così lo chiamavano affettuosamente gli amici, è stato poi trasferito all’obitorio dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia dove è a disposizione delle autorità competenti per effettuare probabilmente il solo esame esterno del corpo.
In queste ore si ascoltano le testimonianze della moglie e dei vicini, per chiarire la reale dinamica ed attribuire eventuali responsabilità. L’ unica colpa potrebbe ricercarsi nella mancata o errata manutenzione degli ascensori, da attribuirsi ai condomini stessi che non avrebbero appaltato una ditta manutentrice o alla ditta che non avrebbe rispettato il piano di manutenzione. In questo caso però non sembrano esserci responsabili a cui dare la colpa anche se a volte questo aiuta a rimarginare le ferite.