La vittima, un giovane 42enne di origini egiziane, è deceduto cinque giorni dopo il sinistro sul lavoro, che gli ha procurato un grave trauma cranico causato da un colpo in testa di un pezzo di gru; vani sono stati i tentativi per salvargli la vita. Il fatto è avvenuto nel primo pomeriggio, la giovane vittima viveva a Milano, era stato immediatamente soccorso dall’automedica e dal personale sanitario della Croce Verde Lissonese nel cantiere.
Il giovane è stato trasportato con codice rosso dal personale sanitario con estrema urgenza presso l’azienda ospedaliera San Gerardo di Monza. Per seguire tutte le indagini del caso sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco e una pattuglia della Questura di Monza.
Il personale ATS aveva attivato le procedure ispettive per probabile infotunio e bisognerebbe chiarire se sono state attivite tutte le norme di sicurezza e se l’uomo indossasse il caschetto di sicurezza.
Sono tanti gli operai che sul posto di lavoro perdono la vita o rimangono illesi per mancanza di sicurezza e vi è un D.Lgs nazionale al riguardo la sicurezza sul lavoro che salvaguarda la vita e la salute dei lavoratori, sarebbe la legge 81 del 2008 che contiene una serie di norme legislative che definiscono in maniera limpida e completa tutte le misure per garantire una vera tutela sulla salute e sicurezza dei lavoratori nelle ore di lavoro in un cantiere in questo caso, ma in tutti i settori che sia pubblico o privato.
In materia di sicurezza ci sono anche i tre articoli della Costituzione Italiana, l’articolo 2, 32, 41 che prevedono la tutela della persona nella sua integrità psico-fisica come principio assoluto ai fini della predisposizione di condizioni ambientali sicure e salubri.
Tutti gli organi pubblici e privati devono necessariamente seguire le normative legislative vigenti per salvaguardare la tutela della salute e della sicurezza sul posto di lavoro della persona fisica.