Muore travolta da un treno: suicidio?

Resta l'ipotesi del suicidio per la donna di 39 anni travolta a Villapiana, in provincia di Cosenza, dall'Intercity in corsa sulla linea Reggio Calabria-Taranto.

Muore travolta da un treno: suicidio?

Si è spenta tragicamente la vita di una donna di 39 anni, Barbara Lasorella, travolta dall’Intercity in corsa sulla linea Reggio Calabria-Taranto, a circa trecento metri dalla stazione di Villapiana, in provincia di Cosenza, nonostante le manovre del macchinista che non è riuscito ad evitare l’impatto mortale con il corpo della signora.

La vittima del treno, originaria di Cassano allo Ionio, si era trasferita a Villapiana dove viveva con il suo compagno, e venerdì scorso dopo aver pranzato era uscita apparentemente per fare una passeggiata, considerato il clima mite di questi giorni, avviandosi verso la stazione ferroviaria di Villapiana Lido, nei pressi del sottopasso dove prima c’era il passaggio a livello.

Purtroppo vani si sono rivelati i soccorsi della fragile donna, morta sul colpo, schiacciata sotto la rotaie in ferro del grosso mezzo in velocità, da cui presumibilmente si è lasciata volontariamente e dolorosamente investire, in una disperata azione di suicidio, anche se altre cause sono ancora al vaglio degli inquirenti.

Il terribile incidente, avvenuto in pieno centro abitato, ha consentito l‘allerta celere dei soccorsi, visto che i binari in quel tratto, corrono nelle immediate adiacenze di abitazioni e locali commerciali. Ma i medici della postazione Pet di Trebisacce, intervenuti sul posto con l’ambulanza in codice rosso, non hanno potuto fare altro che certificare il decesso della sfortunata ragazza.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polfer che stanno indagando sul drammatico accaduto, i carabinieri della stazione di Villapiana, e gli agenti della Polizia municipale, mentre la Protezione civile, unitamente a volontari e forze dell’ordine, hanno distribuito acqua e viveri ai passeggeri rimasti bloccati per ore sul treno, in quanto quel tratto di stazione ferroviaria non è servito da nessun marciapiede che potesse consentire loro di scendere dal mezzo, testimoni loro malgrado della fine atroce di una giovane e luminosa vita.

Continua a leggere su Fidelity News